Antibiotico-resistenza: una delle maggiori minacce per la salute e l’ambiente. Una mozione in parlamento e gli impegni per il Governo
Nicoletta Dentico – Rossella Muroni
Acinetobacter species, escherichia coli, klebsiella pneumoniae, neisseria gonorrhoeae, salmonella spp., shigella spp., staphylococcus aureus e streptococcus pneumonia . Parole dietro cui si celano i batteri più resistenti ai farmaci antimicrobici secondo un report dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2018.
Un fenomeno legato soprattutto all’uso massiccio e improprio di antibiotici in medicina e veterinaria, all’abuso di farmaci antibiotici per uso non medico negli allevamenti intensivi, alla diffusione e dispersione nell’ambiente dei fitofarmaci usati nell’agricoltura industriale e intensiva. Un fenomeno dai connotati molto più inquietanti del coronavirus, che oggi tiene in scacco l’Italia. Perché su questo fronte il nostro Paese non è posizionato bene, nello scenario europeo. In Italia, infatti, il 50 % degli antibiotici prescritti agli esseri umani è inadeguato e il 25 % della somministrazione degli antibiotici alle persone non è gestita correttamente: gli abusi nel ricorso a questo tipo di farmaci per uno spettro di patologie incomprensibilmente ampio, e persino a uso preventivo, fanno sì che l’Italia sia in testa ai paesi europei per resistenza agli antibiotici. Inoltre gli antibiotici continuano a essere utilizzati in zootecnia per la crescita veloce degli animali e per la prevenzione delle malattie – viste le scarse condizioni igieniche della maggior parte degli allevamenti intensivi – anziché essere prescritti per uso medico in caso di necessità. Pratiche scorrette che contribuiscono alla comparsa di batteri resistenti agli antimicrobici negli animali, che possono poi essere trasmessi all’uomo. E tenuto conto di quanto rilevato nell’ultimo Joint Report EFSA/EMA/ECDC, ossia che il 70% degli antibiotici venduti in Italia sia destinato al consumo in ambito zootecnico, si capisce quanto sia urgente intervenire sul fonte dell’uso non medico di questo importante strumento di salute pubblica.
Causando l’inefficacia dei farmaci l’Oms considera l’antibiotico-resistenza una delle maggiori minacce per la salute globale. L’Ocse stima in 700mila l’anno le morti che potrebbero essere causate dalla resistenza antimicrobica, 25mila delle quali in Unione Europea. Ma per il Centro europeo per il controllo delle malattie i dati sarebbero ancora più allarmanti: nel 2015 sarebbero stati ben 33mila in Europa i decessi provocati da infezioni antibiotico-resistenti e un terzo di tali morti sarebbe avvenuto in Italia, secondo i dati di fine 2019 confermati dall’Istituto Superiore di Sanità. Se non arginata con senso di priorità, la farmaco-resistenza potrebbe provocare fino a 10 milioni di decessi l’anno nel 2050.
Ecco perché il tema è stato affrontato nell’Aula di Montecitorio con il via libera a una mozione di maggioranza che prevede molti impegni per il governo.
L’esecutivo dovrà, tra l’atro, assumere iniziative per destinare maggiori risorse allo studio di nuove molecole ad attività antibatterica, prevedere forme di sostegno della ricerca in questo settore, fare in modo che ci sia una piena attuazione al Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza in modo omogeneo, su tutto il territorio nazionale. Al governo è affidato anche il compito di rafforzate le attività di prevenzione quali campagne vaccinali nei soggetti a rischio, procedure di disinfezione e formazione del personale sanitario con il fine di favorire le buone pratiche assistenziali, limitare il rischio di diffusione delle infezioni ospedaliere e migliorare l’appropriatezza prescrittiva di farmaci antibiotici. Un obiettivo, quest’ultimo, da perseguire anche attraverso la diffusione di test diagnostici. La mozione prevede anche un controllo più efficace sulla sicurezza alimentare, con interventi mirati alla severa riduzione nell’uso degli antibiotici. Potrebbe sembrare scontato ma non lo è: andranno adottate iniziative per migliorare le condizioni igieniche in tutti gli ambiti e sottolineare l’importanza delle misure di igiene personale, a cominciare dal lavarsi le mani. Tra gli impegni previsti dalla mozione anche l’adozione di iniziative adeguate per un corretto smaltimento dei medicinali, a tutela dell’ambiente e delle acque reflue, il monitoraggio e il controllo delle pratiche zootecniche e agricole e la promozione delle pratiche sostenibile come l’agricoltura biologica e l’agroecologia.