Sanfilippo:”Bene la nascita dell’associazione Green Antinquinamento”
“Green Italia saluta con entusiasmo la nascita dell’associazione Green Antinquinamento, ad opera dell’imprenditore gelese David Melfa. L’associazione si inserisce, infatti, nella più ampia cornice di quel progetto di rinnovamento sociale e culturale che è l’ambizione primaria del movimento di cui sono portavoce”.
Lo dichiara Simona Sanfilippo, portavoce di Green Italia Palermo, che prosegue – “E’ l’inizio di una proficua collaborazione tra le componenti consapevoli e attive della società civile verso il ripristino della legalità e il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana. Green Italia sarà un movimento d’avanguardia in tal senso”.
L’imprenditore gelese spiega: “L’associazione “Green Antinquinamento” di Gela ha la finalità di promuovere insieme al “popolo degli inquinati” da Milazzo a Siracusa, una Class Action, azione civile per il risarcimento dei danni a partire da quelli morali ed esistenziali, fino al riconoscimento storico del disastro ambientale e sociale che l’industria senza sviluppo ci ha condannato a subire. In una terra dove la mafia l’ha fatta da padrona, e l’omertà o la soggezione del popolo siciliano è ancora forte, pensiamo sia importante creare un’associazione che difenda chi trova il coraggio di denunciare e reclamare un sacrosanto diritto alla salute, sancito dalla costituzione”.
“Green Antinquinamento – aggiunge Melfa – nasce proprio nel momento in cui pare che l’Eni abbia deciso di andarsene da Gela, con il benestare del Presidente della Regione, che è pure gelese ed ex dipendente di quella Raffineria, e che stranamente difende la riduzione delle Royalties insieme a Confindustria, e che sicuramente si starà interessando, insieme ad altri poteri della politica, del ricorso dell’Eni al Tar per ridurre ancora i limiti delle emissioni inquinanti.
Noi vogliamo che si risveglino le coscienze dei gelesi e del popolo degli inquinati, affinché sia sconfitta l’omertà, la paura e la soggezione psicologica e culturale, così come è stato per la mafia, deve esserlo per l’eco-mafia. Non vogliamo che lo Stato mandi l’esercito come in Campania, il nostro esercito saranno le coscienze che si sollevano dallo stato di soggezione ed iniziano a parlare ed a denunciare”.
Palermo 15 gennaio 2014