L’Italia si inchina all’industria delle lampadine e consente che lo spreco continui
A Bruxelles passa un voto per cui alle lampadine è consentito dichiarare performance superiori del 10% del normale. Uno spreco energetico che in Italia equivale ogni anno al 60% del petrolio estratto dalle piattaforme oggetto di referendum
Secondo i dati della Commissione Europea le maggiori aziende di produzione di lampadine stanno abusando di un dettaglio tecnico nella norma di test dei prodotti che consente loro di mettere sul mercato prodotti che sono il 10% meno luminosi di quanto dichiarato (i cosiddetti lumens), comportando il fatto che i cittadini -per avere una buona illuminazione- installano più lampadine o ne installano di più potenti.
L’illuminazione è un settore molto energivoro: in Europa tutte le lampadine accese consumano 385TWh, quanto l’intero consumo elettrico domestico di Italia, Francia UK e Portogallo messi assieme.
Con il voto di ieri i rappresentanti degli stati membri hanno votato a grandissima maggioranza una proposta della Commissione Europea che ha autorizzato formalmente la pratica a tempo indefinito, nel momento stesso in cui metteva fine alla stessa per tutto il mondo degli elettrodomestici. Due pesi e due misure, quindi.
La Commissione Europea, che lavora su questo problema da molti anni, ha promesso di risolvere anche nelle lampadine questo buco normativo ma affrontandolo nelle regolamentazioni tecniche specifiche di ciascun tipo di prodotto: la promessa appare particolarmente debole alla luce della lentezza dell’operare della commissione in questo campo negli ultimi anni e soprattutto del fatto che nelle bozze di revisione di quelle norme tecniche circolate nel 2015 di eliminare questo abuso non si fa assolutamente parola.
“I governi europei hanno chiuso un occhio per un settore che gode, evidentemente, di forti appoggi politici e l’Italia è stata decisiva in questa vicenda. Non si capisce per quale motivo, visto che il nostro paese è consumatore netto di energia e tecnologia in questo settore perché non abbiamo più fabbriche di lampadine” – dichiara Davide Sabbadin, membro dell’ufficio di Presidenza di Green Italia.
“La cosa è particolarmente grave alla vigilia dell’importante referendum di domenica prossima: l’extra consumo di energia dovuto a questo abuso della norma, in Italia, vale circa 320.000 tep (tonnellate equivalenti di petrolio), ovvero una gran parte delle 543.000 tonnellate di petrolio estratte nelle aree entro le 12miglia, oggetto del referendum di domenica prossima”.
Per approfondimenti e documenti relativi al caso, (in inglese) si veda qui.
Produzione italiana di petrolio entro le 12 miglia: 530.000tonn
Spreco del 10% rispetto al 3.200.000 TEP (totale del consumo italiano per illuminazione, pari a 0,053 Tonnellate di petrolio equivalenti procapite): 320.000 tep.
Ovvero lo spreco per le lampadine è pari a 320.000/530.000 = 60%