Green Italia di nuovo in corsa, l’Europa verde può sperare
Articolo di Fiorello Cortiana su Europa Quotidiano
Il ricorso accolto dalla Cassazione contro l’esclusione delle liste dalle europee è una decisione che riconosce il valore dei partiti europei
È toccato alla Cassazione risolvere un paradosso che ha messo in luce i limiti contraddittori dell’attuale identità politica europea. La mancanza di una piena soggettività politica impedisce una azione europea efficace per limitare l’espansione russa. Putin sta riuscendo dove Stalin ha segnato il passo: ridurre l’Europa a una condizione finlandese, con una sovranità condizionata, in questo caso dalla fornitura di gas.
Ha destato quindi poco stupore che, mentre i vari populismi davano in pasto alle diffuse insicurezze sociali euro ed Europa, i Verdi ed ecologisti, uno dei tre partiti con Ppe e Pse, venissero esclusi dal voto in Italia.
http://www.europaquotidiano.it/2014/04/17/i-verdi-fuori-dalle-europee-della-seta-una-forzatura-del-ministero/
Questo mentre liste non appartenenti ad alcuna famiglia Ue, grazie all’adesione di singoli europarlamentari, venivano ammesse pur senza la raccolta delle firme a sostegno.
È toccato così alla Cassazione raccogliere il ricorso della lista Green Italia-Verdi europei con una decisione che ha riconosciuto il valore e la rappresentatività dei partiti Ue. La risoluzione positiva di una discriminazione anti europea conferma la necessità di un’Europa politica federata, non solo della moneta comune. È quanto sostiene e sollecita la campagna trasversale lanciata da Daniel Cohn Bendit Europeans Now per risolvere, in continuità con gli auspici di Altiero Spinelli ed Alex Langer, la contraddittorietà di un’Europa capace di condividere il Trattato di Lisbona e la Carta dei diritti fondamentali e che registra una distanza evidente tra le commissioni europee che si succedono e il parlamento che si è espresso a favore di un’Europa politica partecipata, di una società della conoscenza dove l’accesso a internet sia garantito, di un modello economico capace di ridurre il consumo di energia e le emissioni nocive, aumentando la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili e l’innovazione tecnologica.
In Italia hanno richiamato fonte del Trattato di Lisbona la Corte costituzionale, la Corte di cassazione, il Consiglio di stato oltre a numerosi giudici di merito. In altri stati lo hanno fatto i tribunali costituzionali, come in Spagna e Portogallo, così la Corte di Strasburgo, il tribunale di prima istanza, gli avvocati generali e la stessa Corte di giustizia.
Dignità, libertà, eguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia, sono le voci del Trattato che racchiudono un nucleo di diritti che contraddistinguono l’Europa dentro l’omologazione planetaria e che sono ormai una fonte primaria di riferimento. Il gruppo parlamentare dei Verdi ed ecologisti europei ha avuto un peso determinante affinché l’europarlamento attingesse coerentemente a quella fonte primaria del diritto comune. Tassa sulle transazioni finanziarie, Garanzia europea per i giovani, più fondi per la ricerca alle Pmi, 85 per cento dei fondi per la ricerca energetica alle rinnovabili, regolamentazione delle quote della pesca legata alle condizioni ambientali, limitazione dell’apertura indiscriminata agli ogm, garanzia della libertà per Internet e difesa del diritto alla privacy sui dati personali, difesa dell’acqua come Bene comune.
Il parlamento europeo ha votato il pacchetto sul mercato unico digitale che, grazie anche agli emendamenti ecologisti, ha ristabilito alcune disposizioni per il principio di neutralità della rete. Condizioni fondanti per la condivisione della conoscenza come il nuovo programma di ricerca europeo Horizon 2020 che segna un punto di svolta per l’open access in Europa.
Ogni ricercatore beneficiario dei fondi europei deve assicurare l’open access a tutte le sue pubblicazioni scientifiche che hanno avuto una verifica tra pari, la peer-review. Dovrà perciò inviare la pubblicazione e i dati di validazione della ricerca a un sito per le pubblicazioni scientifiche aperto a tutti, per rendere possibile la consultazione, la ricerca, la valorizzazione, la loro riproduzione. Lo avevo proposto senza esito al parlamento italiano qualche anno fa. Essere europei in un’Europa effettivamente politica perché l’Italia possa dare il meglio di sé in bellezza, qualità,sostenibilità,creatività, partecipazione. Il contributo di Green Italia-Verdi europei ora potrà riempire la campagna elettorale di contenuti ecologisti per cambiare Italia ed Europa.