Domani conferenza stampa di Civati e Frassoni sullo Sblocca Italia
Il parlamentare del Partito democratico Pippo Civati e la co-presidente del Partito Verde europeo Monica Frassoni, coordinatrice di Green Italia, terranno domani, giovedì 9 ottobre, una conferenza stampa alle ore 13,00 presso la sala stampa della Camera dei Deputati, per lanciare un messaggio al Governo, chiedendo un cambio radicale sulle scelte per gli investimenti pubblici per il rilancio dell’economia, anche in vista del Consiglio Europeo del 23 e 24 ottobre, in cui la Presidenza italiana è chiamata a giocare un ruolo centrale nella definizione di un accordo europeo in materia di riduzione delle emissioni, efficienza energetica e rinnovabili.
Saranno presenti alla conferenza stampa anche gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“L’Italia – dichiarano Frassoni e Civati – per ripartire ha bisogno di una scossa all’economia attraverso opere diffuse e di piccole dimensioni, contro il dissesto idrogeologico, e orientate a migliorare il trasporto pubblico o a rendere meno energivore le nostre case. Puntare sulle solite grandi opere, per lo più inutili e molto costose, come l’Autostrada Orte-Mestre, il tunnel della Valsusa o gli inceneritori e spingere la deregulation in materia urbanistica servirà solo ad arricchire pochi gruppi e non a rilanciare l’attività economica e l’occupazione. Col Decreto Sblocca Italia si trascurano le vere miniere di lavoro e crescita: investendo sull’efficienza energetica di trasporti, industria ed edilizia, e sostenendo nei negoziati in corso a Bruxelles un target del 55% di riduzione delle emissioni, 40% di efficienza energetica e 40% di energie rinnovabili al 2030, ridurremmo del 40% le nostre importazioni di combustibili fossili e creeremmo posti di lavoro di qualità e non delocalizzabili. Non si riduce invece la nostra dipendenza energetica trivellando il Mediterraneo alla ricerca di giacimenti di petrolio le cui riserve durerebbero poco più di un anno”.
“Abbiamo bisogno di recuperare il gap con molti paesi europei su questioni decisive come la banda larga, dunque – concludono Civati e Frassoni – non dobbiamo buttare al vento preziose risorse per permettere alle Società autostradali di chiedere sconti fiscali o l’ennesimo prolungamento delle concessioni a carico dello Stato”.