Il decreto Salvini va abolito. Unica strada per riportare giustizia nel sistema dell’accoglienza.
di Anna Chiara Forte
È di questi giorni la notizia secondo cui le Prefetture avrebbero cominciato a chiedere alle cooperative che si occupano dell’accoglienza dei richiedenti asilo, attualmente ospiti dei Siproimi (ex SPRAR), i nominativi dei migranti, al fine di trasferirli in massa nei CAS. Alla richiesta si accompagna il divieto assoluto, per i Siproimi, di continuare ad erogare agli ospiti i servizi per l’integrazione. Nonostante l’evidente ed allarmante antigiuridicita’ della nuova normativa, il Governo giallo rosso, anziché procedere ad abolirli, ne ha annunciato la modifica. I Decreti Salvini e le conseguenti leggi di conversione, tuttavia, sono incostituzionali sia per vizio di forma che di sostanza.
Violano apertamente il diritto internazionale e l’art. 10 della Costituzione.
Violano l’art. 2 della Costituzione, criminalizzando la solidarietà.
Si pongono in aperta opposizione con la libertà di pensiero, inasprendo le pene per i reati di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, senza operare alcuna distinzione tra manifestazioni violente e pacifiche.
Anche il sit in, per esempio, classica forma di resistenza ed opposizione non violenta, può essere oggi sanzionato.
Nessuna delle annunciate modifiche potrà mai legittimare i Decreti Salvini, che restano incostituzionali, ingiusti e fortemente lesivi dei diritti non solo degli stranieri, ma anche dei cittadini italiani.
Occorre abolirli senza ulteriori rinvii, perché è la sola strada per ripristinare lo Stato di diritto oggi violato e per riportare un po’ di giustizia nel sistema dell’accoglienza.