Cefalù distrutta da incuria e cemento, urge immediato cambio di rotta
Green Italia-Verdi Europei prende posizione sullo stato di degrado e sui fatti gravissimi che ormai da anni si perpetrano a Cefalù:acqua avvelenata che scorre dai rubinetti, continui sbancamenti di terra a meno di 150 metri dal mare, ecomostri incompiuti e nuovi lidi fuori misura a occupare la spiaggia in modo disordinato e con sospetti lavori notturni sono solo alcune delle questioni che hanno reso la perla del Tirreno una “ex” della bellezza, del decoro e del turismo. A tutto ciò si aggiunge il “caso Mandralisca”, con il museo in perenne rischio di chiusura, e l’annosa questione del porto di Presidiana, dove i pontili crollati non permettono l’attracco delle barche.
Se tutto questo non bastasse, il depuratore sotto misura non garantisce che le acque immesse in mare siano pure, e i cattivi odori che fuoriescono dall’impianto rendono impraticabile la passeggiata sugli scogli della via Candeloro, ennesima bellezza negata da cattive gestioni, connivenza e incompetenza.
“Ciò che accade a Cefalù – ha detto Simona Sanfilippo, portavoce del partito ambientalista – è solo l’ultima controprova del fatto che distruggere l’ambiente significa distruggere anche la nostra economia. La tutela della bellezza non è un argomento di cui dovrebbero interessarsi solo gli ecologisti, ma forse soprattutto gli economisti e gli imprenditori. La continua riduzione dei flussi turistici in città riconosciute come luogo simbolo della Sicilia, ed è questo il caso di Cefalù, rappresentano un fallimento della politica che ha dimostrato di aver sbagliato indirizzo, nella totale incapacità di discernimento tra ciò che fa bene alle imprese e alla salute pubblica e ciò che invece devasta non solo i luoghi, ma anche i conti in banca di chi a Cefalù lavora. È ora di cambiare rotta – ha concluso Sanfilippo – perché ogni giorno perso è un giorno in più da recuperare”.