Un Primo Maggio di lavoro Green
Greenitalia festeggia il primo maggio augurando una rilevante crescita dei lavori verdi in Italia e dell’economia circolare.
Da un recente studio di Confindustria ed ENEA, emerge che adeguare la produzione di alcuni settori dell’economia circolare vale più di mezzo milione di posti lavoro, ovvero 540.000 nuovi post di lavoro, nei prossimi 10 anni.
Il processo di decarbonizzazione sarà elemento trainante, poiché alla riduzione di combustibili fossili corrisponderà un aumento dell’uso di energie rinnovabili e di nuove tecnologie. Altra enorme spinta verso i lavori verdi riguarda il ciclo dei rifiuti, investendo in tecnologie innovative per la riprogettazione dei processi industriali e per il recupero di materie secondarie, con vantaggi economici ed ambientali.
Uno studio condotto dalla Oxord Martin School, pone l’Italia al secondo posto, dopo la Germania e prima degli USA, tra i paesi leader della green economy mondiale, tra i Paesi con le migliori prospettive di crescita economica derivante da un orientamento green del Made in Italy. I ricercatori hanno elaborato un indicatore ad hoc: il Green Complexity Index, che mira ad identificare i principali esportatori di prodotti a basso impatto ambientale e ad alto tasso tecnologico, che identifica l’Italia come una potenziale “tigre green”.
In Italia i lavoratori verdi sono più di 3 milioni, 13,4% degli occupati. Solo 1 green job su 5 è però collocato nel Meridione, un quinto nelle regioni del Centro e più della metà è al Nord. Due regioni da sole rappresentano un terzo delle professioni verdi del Paese: la Lombardia, con il 21,3%, e il Lazio, con il 10,3% (dati Il Sole 24 Ore).
Il 49,2% delle occupazioni verdi è a tempo indeterminato. Sono 432 mila le imprese che negli ultimi 5 anni hanno investito sulla green economy per superare la crisi. Le occupazioni verdi riguardano per lo più lavori qualificanti, ad alto potenziale occupazionale e di carriera, con ricadute in termini di innovazione e orientamento alla sostenibilità. La competenza più richiesta è quella dedicata al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, al chimico verde, al cuoco, al data analist/scientist, all’esperto del marketing ambientale, l’esperto di acquisti verdi, esperto in gestione dell’energia, guida turistica e naturalistica, installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, meccanico industriale e programmatore agricolo della filiera corta.
Anche la Commissione Europea stima che l’economia circolare creerà 580.000 posti di lavoro entro il 2030, ed ha elaborato un piano di investimenti da 1.000 miliardi in 10 anni, per rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Vi sono importanti misure europee per l’economia circolare come il Pacchetto CE e il Piano di Azione per l’Economia Circolare, oltre agli investimenti e fondi strutturali e di sviluppo, come Horizon 2020 e LIFE, sempre più orientati in favore di progetti circular.
La rivoluzione verde è ormai in atto anche nel mercato del lavoro, con le imprese che hanno colto questo nuovo impulso, arrivato dai consumatori e dalla domanda collettiva.