Torino non è una città per ciclisti, l’imperativo deve essere la sicurezza e non il traffico veloce
“Torino purtroppo non è una città per ciclisti. L’amministrazione deve costruire una coscienza civica a favore di chi si muove in bici. Non è sufficiente aumentare i km di pista ciclabile , va rivoluzionata la mobilità cittadina.Domani il presidio lanciato da Bike Pride che si terrà di fronte a Palazzo Civico sarà l’occasione per rivendicare una diversa concezione dello spostarsi in città, e per ricordare i due poveri ciclisti che hanno perso la vita nelle ultime ore a Torino”.
Lo dichiara il co-portavoce di Green Italia Oliviero Alotto.
“ La città di Torino, vuoi per la conformazione urbana e vuoi per errori del passato, è una città – continua Alotto – dove il traffico veicolare rende spesso troppo pericoloso l’utilizzo della bicicletta, mezzo di trasporto a tutti gli effetti e non un semplice divago domenicale. Occorre mettere al centro della progettazione le persone invece delle auto, puntando a migliorare in primo luogo la sicurezza e non solo la fluidità a tutti i costi. Non occorrono interventi faraonici, basterebbe ridurre la velocità massima ai 30km/h, e introdurre dossi e bande rumorose dove i cittadini hanno la cattiva abitudine di sfrecciare in auto”.
“Tante città hanno migliorato la propria mobilità tenendo in considerazione l’uso intenso delle biciclette, non si capisce perché ciò non si possa fare a anche a Torino” – conclude Alotto.