#StopGlifosato, l’EuroParlamento al voto sul futuro del diserbante
Domani, 13 aprile, il Parlamento europeo dovrà esprimersi in plenaria sul futuro del diserbante Glifosato in Europa votando la proposta di risoluzione, già approvata a larga maggioranza dalla Commissione Ambiente, che invita la Commisione Europea a non rinnovare l’autorizzazione all’utilizzo del Glifosato in scadenza a giugno di quest’anno e richiede una valutazione scientifica indipendente sulla pericolosità della sostanza chimica per l’uomo e l’ambiente, divulgando anche tutti i dati che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha utilizzato per la sua valutazione.
Il Tavolo delle 38 Associazioni Ambientaliste e dell’Agricoltura Biologica italiane, sui temi della Politica Agricola Comunitaria e sul Piano di Azione Nazionale per la riduzione dell’uso dei pesticidi, che sta portando avanti la Campagna nazionale “STOP Glifosato”, ha inviato una lettera aperta a tutti i parlamentari europei del nostro Paese per invitarli a votare a favore della proposta di risoluzione, visto quanto è emerso dalla comunità scientifica circa i rischi per la salute delle persone e dell’ambiente.
“Auspichiamo che il Parlamento Europeo approvi la risoluzione già votata dalla Commissione Ambiente che chiede alla Commissione Europea l’applicazione rigorosa del principio di precauzione sul rinnovo dell’autorizzazione per il Glifosato, non essendoci al momento chiarezza sulla sua pericolosità per l’uomo e l’ambiente, considerati i pareri contrastanti da parte dell’Istituto per la ricerca sul cancro dell’OMS e dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare”, ha dichiarato Mariagrazia Mammuccini, portavoce della coalizione italiana #StopGlifosato.
Le 38 Associazioni italiane avevano già scritto ai parlamentari italiani per chiedere proprio che il Parlamento Europeo si pronunciasse sulle decisioni da assumere sul Glifosato, opponendosi alla possibilità che si possa procedere ad una nuova autorizzazione a livello europeo, senza pareri univoci sul piano scientifico sulla sua cancerogenicità. Le Associazioni avevano per questo chiesto una valutazione scientifica indipendente sulla sostanza e la divulgazione di tutti i dati che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha utilizzato per la sua valutazione.
La richiesta delle Associazioni italiane, insieme ad una più ampia mobilitazione delle ONG europee, ha trovato una prima risposta nella risoluzione già approvata a larga maggioranza dalla Commissione Ambiente il 3 marzo scorso e che potrebbe essere adesso confermata dal voto in plenaria nella prossima seduta del Parlamento Europeo.
“Chiediamo un impegno ai nostri parlamentari europei affinchè arrivi alla Commissione Europea un indirizzo chiaro ed inequivocabile sulla necessità di vietare in Europa l’utilizzo di un pesticida sul quale esistono fondati sospetti di pericolosità per la salute umana e certezza di un insostenibile impatto negativo sugli ecosistemi naturali”, ha ribadito la portavoce Mariagrazia Mammuccini.
Il Glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo essendo presente in 750 formulati ed è il diserbante maggiormente collegato alle sementi Geneticamente Modificate (OGM) di mais, soia e cotone il cui DNA è stato manipolato da Monsanto per resistere a questo diserbante. In Italia negli ultimi anni l’ISPRA ha raccolto dati sulla presenza di oltre 175 pesticidi nelle acque, superficiali e sotterranee. Tra le sostanze che maggiormente hanno superato i limiti di legge ci sono il Glifosato e l’AMPA (un metabolita del Glifosato stesso).
Persone, piante e animali sono oggi esposte in tanti modi al “Glifosato” e ai prodotti commerciali che lo contengono. Oltre che in agricoltura è ampiamente impiegato dagli Enti Pubblici per la pulizia dei margini stradali, delle massicciate ferroviarie e dei binari ed è presente anche in prodotti da giardinaggio e per l’hobbistica. Agricoltori, semplici passanti e altri operatori possono essere esposti a queste sostanze durante le applicazioni, anche in aree pubbliche (scuole e giardini) frequentate da bambini.
L’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA), formalmente responsabile per la classificazione UE delle sostanze cancerogene, ha avviato nel frattempo una revisione della possibile cancerogenicità, mutagenicità delle cellule germinali e tossicità riproduttiva del Glifosato, ma tale revisione non sarà completata prima della fine del 2017 mentre la decisione sul rinnovo dell’autorizzazione all’uso del Glifosato nei 28 paesi UE dovrà essere presa dalla Commissione entro la fine del prossimo mese di giugno.
Scarica qui la Lettera del Tavolo #StopGlifosato ai Parlamentari Europei.
Del Tavolo fanno parte: FAI, Federbio, Firab, Italia Nostra, ISDE – Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu, Navdanya International, PAN Italia, Slowfood, Terra Nuova, Touring Club Italiano, Associazione Pro Natura, UpBio, WWF.
Aderiscono alla Campagna Stop Glifosato: AnaBio, Asso-Consum, l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), Donne in campo-CIA Lombardia, Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, Greenpeace, Ibfanitalia, MdC, NUPA, REES Marche, il Test, UNA.API, VAS, WWOOF Italia, Zero OGM, Green Italia, Cospe Onlus.