Settimana europea della mobilità sostenibile, purchè non sia solo retorica
Articolo di Anna Donati su Muoversi in città –
Dal 16 al 22 settembre è in programma l’edizione della Settimana europea per la mobilità sostenibilepromossa dalla Commissione Europea e realizzata da oltre 1700 città. “Smart mobility. Strong economy”è lo slogan scelto quest’anno per indicare l’importanza per i cittadini e le imprese di muoversi in modo sostenibile ed efficiente, con tanto di studi che dimostrano il nesso tra buoni servizi ed occupazione.
Nata nel 2002 in modo stabile per promuovere il cambiamento tra i cittadini, vuole sollecitare le istituzioni ad adottare misure permanenti nel campo della mobilità per ridurre l’uso dell’auto ed aumentare l’uso della bicicletta, del trasporto pubblico, del camminare. Trovare cioè “il giusto mix” come recita una efficace campagna di comunicazione europea, per ridurre inquinamento, congestione ed aumentare l’accessibilità e gli spazi pubblici da condividere. Una campagna che si allargando oltre i confini europei, con l’adesione di città dalla Russia, dalla Corea del Sud, Giappone, Messico e Mali, perché il traffico veicolare è un problema che attanaglia le città ad ogni latitudine del pianeta.
Scorrendo la lista delle città aderenti (www.mobilityweek.eu) si nota che sono maggiori in quei paesi dove la mobilità è insostenibile (Italia, Spagna) mentre diminuiscono nei paesi che hanno dei migliori servizi di trasporto collettivo, più mobilità ciclistica e città meglio regolate (Germania, Francia, Regno Unito). Ed anche questo è logico.
Le città italiane che partecipano ad oggi sono 138, localizzate al nord, centro e sud, coinvolgono grandi città, diversi capoluoghi di provincia e numerose città medio piccole. Le iniziative organizzate dalle cittàvanno dagli eventi culturali, alle misure permanenti alla giornata “car free city”: i temi più frequenti sono la promozione della bicicletta, la moderazione del traffico con zone 30 in particolare a ridosso delle scuole, la discussione su PUMS e PUT.
Per tutta la settimana a Mantova, Brescia, Palermo, Cremona, Empoli, Ravenna, Catania, Siracusa, Massarosa, Bassano del Grappa, a Bernalda, Udine, Padova, Ravenna, Bari – solo per citare alcune tra le più attive – si svolgeranno pedalate, sperimentazioni per nuove aree pedonali ed interventi di moderazione del traffico, nuovi servizi pedibus per gli scolari, istallazione di parcheggi e rastrelliere per bici. Ma anche dibattiti, film, mostre e concorsi fotografici, camminate sportive e trekking urbano.
Scarse sono le iniziative di promozione del trasporto pubblico ed anche questo è un segno della difficoltà che sta vivendo il TPL in Italia. Una eccezione positiva è il Comune di Messina che insieme all’Azienda di Trasporto ha inventato un biglietto a 5 euro che dura tutta la settimana per usare gli autobus.
A Parigi invece il sindaco Anne Hidalgo ha lanciato la sfida per una parisansvoiture tutta la settimana: dal 19 al 25 settembre chi rinuncerà alla propria auto potrà viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi di trasporto collettivo (bus tram e metropolitane) ed utilizzare anche il bike sharing Velib. Il 25 settembre divieto di circolazione alla auto su oltre 650 km di strade che diventeranno pedonali, con animazione ed un picnic collettivo nel centro di Parigi.
Peccato che in Italia nessuna città abbia una iniziativa analoga.
Oltre alle iniziative delle città sono tante quelle promosse dalle associazioni. Il 16 settembre Fiab lancia la giornata biketowork per andare al lavoro in bicicletta ed avrà come testimonial Vincenzo Nibali ed il Bike Challenge fino al 31 ottobre, una competizione tra lavoratori delle aziende per usare al massimo la bici ogni giorno.
A Verona si tiene dal 16 al 19 settembre CosmoBike show, la fiera per eccellenza della bicicletta con tutte le novità e CosmoBike Mobility, tre giorni di riflessioni sulla città a misura di bambini e bambine, sulle soluzioni per il futuro e come comunicare il cambiamento i cittadini/e.
Negli stessi giorni si tiene anche il VenTo Bici Tour 2016 dal titolo “Ricuciamo la bellezza” pedalando da Venezia a Torino, per ripercorrere il tracciato della nuova ciclovia VenTo (finanziata nel ddl stabilità 2016) ed in corso di progettazione. Lungo il percorso aderente al Po incontri e dibattiti in molte città, per promuovere il progetto e ragionare sul tracciato che coniuga paesaggio, bellezza, mobilità ed economie locali.
In questo momento la bicicletta sembra avviata su buone pratiche grazie anche ai fondi assegnati dal Ddl Stabilità e dal Collegato ambientale, la sharing mobility vede un grande slancio in alcune grandi città, mentre il trasporto pubblico è in difficoltà per la carenza di fondi e di investimenti per nuove reti tramviarie e nuovi autobus ed il servizio ne risente.
Sono cresciuti gli investimenti sui nodi ferroviari e le reti locali da parte di FS, ma ancora non in modo adeguato per recuperare il deficit rispetto alle altre città europee. Con la riforma sui servizi pubblici locali in discussione dovrebbero arrivare anche le regole per i PUMS, i piani urbani della mobilità sostenibile delle città, piani partecipati e di area vasta.
Novità positiva è la costituzione di una rete delle città medie, il “Club delle città 30 e lode”, con oltre 50 città italiane aderenti che possono costituire un “laboratorio a cielo aperto in cui sperimentare nuovi modelli di mobilità”. Invece ancora in alto mare, dopo le elezioni amministrative, il coordinamento delle città metropolitane sulla mobilità.
Certo, il rischio che la settimana europea diventi una festa rituale tipo “festa del papà” è in agguato, cosi come esiste il rischio contrario, che si cerchi di fare qualcosa solo durante questa settimana. Invece l’attuale modello “insostenibile” nelle nostre città richiede impegni ed azioni stabili ogni giorno dell’anno.