Per il Comitato del Si la riforma costituzionale abbassa le bollette. Forse assicura anche weekend sempre soleggiati?
“Apprendiamo dal sito ‘Basta un Si’ che la vittoria del Si al referendum comporterebbe anche un alleggerimento del costo delle bollette per cittadini e imprese. Non ci resta che aspettare che il Comitato ci dica che con una vittoria del Si avremo sempre weekend soleggiati e il parcheggio di fronte al portone di casa, perché raccontare che le bollette possano essere alleggerite dalle modifiche costituzionali è nient’altro che l’ennesimo spot privo di contenuti e di coerenza. Si pensi piuttosto a rimuovere tutta la serie di ostacoli costruiti ad hoc per affossare il settore delle rinnovabili distribuite, che nulla hanno a che fare con la Costituzione e perfettamente alla portata del Governo”.
Lo dichiarano in una nota il deputato di Possibile Pippo Civati e la co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado.
“I costi elevati delle nostre bollette – continuano Civati e Corrado – sono dovuti essenzialmente alla dipendenza dell’Italia dal petrolio, e da costi inflitti ai consumatori con i sussidi nascosti alle fossili o, ancora, alla quota per il decommissioning delle centrali nucleari. Sotto questo aspetto la ‘concorrenza’ fra Stato e regioni non ha nulla a che fare, come d’altronde la questione delle “competenze” non c’entra nulla con i ritardi insopportabili che hanno caratterizzato la realizzazione del collegamento tra Sicilia e Calabria citato impropriamente dal sito di propaganda governativo. Quello che preoccupa è che si parli di snellimento delle procedure, ma con la finalità di trivellare di più e di imporre alle comunità scelte calate esclusivamente dall’alto. Cancellare i passaggi democratici, la dialettica tra governo e territori, azzerare, come forse auspica qualcuno, le valutazioni preventive e i controlli durante e dopo, significa rifarsi a quanto di più vecchio e antiquato ci possa essere per un sistema che invece dovrebbe essere democratico. Noi siamo invece fautori di una sovranità costituzionale e energetica, di una democrazia diffusa anche nella produzione dell’energia e nell’efficienza, che sia aperta a soluzioni innovative, trasparenti e pulite”.
“E’ significativo, infine, che il Comitato per il Si nel parlare di bollette ed energia si guardi bene dal citare le energie rinnovabili, smascherando una visione datata del sistema energetico centralista, del tutto incentrata sulle energie fossili. Se uno dei problemi della rete energetica italiana è l’approvvigionamento, è bene ricordare che le rinnovabili coprono il 50,5% della produzione e ed essendo diffuse possono apportare energia in loco, a differenza di altre fonti” – concludono Civati e Corrado.
Roma 14 settembre 2016