Pd e legittima difesa, l’irresistibile tentazione di assomigliare alla destra

Articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post –

Il Partito democratico sembra ormai specializzato in un’impresa persino più temeraria che scrivere e fare approvare leggi socialmente, ambientalmente e civilmente “discutibili”, dal Jobs Act all’attacco alle energie pulite al decreto Minniti sull’immigrazione. La “specialità della casa” sta diventando ancora peggiore: confezionare e varare norme-manifesto nelle quali il “messaggio”, il senso simbolico è più regressivo – si può dire? Più di destra – degli stessi contenuti legislativi.

E’ palesemente il caso della legge appena approvata dalla Camera che allarga i confini della legittima difesa, introducendo una sorta di autorizzazione automatica a usare le armi a casa propria per reagire a intrusioni e aggressioni avvenute di notte. Una norma pasticciata e non chiara, che è sperabile lasci ai magistrati la possibilità di valutare caso per caso come avvenuto finora e come impone un elementare buonsenso. Ma una norma terribilmente inquietante perché trasmette un’idea da brividi: è giusto che i cittadini quando sono vittime di furti o rapine si facciano giustizia da soli, dunque è anche sano che chiunque abbia il timore di vedersi arrivare ladri in casa si armi, si organizzi per poter sparare. Da sempre questa è una linea rossa che divide con nettezza sinistra e destra, ora il Pd l’ha varcata.

E’ bene ripeterlo mille volte: nessun dato di realtà giustifica questa scelta. Come ha ricordato in queste ore Roberto Saviano, tra il 2015 e il 2016 i reati predatori in Italia sono diminuiti del 16%: “Non è più ciò che realmente accade – scrive Saviano – il criterio guida per stabilire come fare le leggi, ma la percezione che le persone hanno della realtà, una percezione indotta dai media che parlano di insicurezza con argomentazioni leghiste”.

L’attuale leadership del Partito democratico pensa che gli italiani si sentano braccati da ladri e malfattori, preferibilmente immigrati, e fa l’unica mossa che ormai le viene comoda: si adegua a questo presunto “mainstream” mandando a dire a tutti che sì, i ladri ormai ci assediano e dunque va bene “armare il popolo”. I toni, certo, non sono quelli di Salvini e Meloni – che vorrebbero semplicemente cancellare il reato di eccesso di legittima difesa e che adesso gridano al “troppo poco” – ma il piano inclinato va nella stessa direzione della vulgata leghista. Oggi vale per la legittima difesa, domani magari si tenterà qualcosa di analogo per mettere i bastoni tra le ruote alle Ong che soccorrono in mare i migranti ai limiti delle acque libiche.

Davvero il Pd pare ormai in preda ad un ossessivo cupio dissolvi: ha fretta di rompere ogni residuo legame con la sua tradizione progressista, umanitaria, con quella che bene o male è la sua storia. Una drammatica illusione, un precipizio autolesionista che da una parte prende letteralmente a schiaffi i valori, la sensibilità di una parte larga di chi fino a oggi l’ha votato, dall’altra dà fiato e credibilità alla propaganda delle destre vecchie nuove. Emmanuel Macron, se non altro, dice di essere “oltre la destra e la sinistra”, questo Pd invece dà l’impressione di avere individuato la sua via per competere e battersi con la destra italiana e con quel crescente odore di destra che emana dagli stessi Cinquestelle: farsene sempre meno distinguibile.