Montello, nella discarica una montagna di crimini ambientali
La disastrosa gestione della seconda discarica del Lazio per dimensioni – Borgo Montello di Latina, gestita da Green Holding e Indeco, già gravata da diversi gravissimi fatti come le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone, la vicenda dellimprenditore De Pierro con il recente sequestro di 270 milioni di euro, l’uccisione del parroco Don Cesare Boschin, il mistero dei fusti interrati e della nave Zenobia, e da tempo nell’occhio delle associazioni ambientaliste – che già da anni si sono occupate della vicenda con interrogazioni alla Regione Lazio e pubblicazione di voluminosi dossier sugli aspetti più scottanti – e di comitati di cittadini è ormai arrivata al capolinea con larresto di sei dirigenti del gruppo Green Holding e della società Indeco accusati di peculato. I soldi dei contribuenti- ben 13,9 euro a tonnellata di rifiuto che la società avrebbe dovuto accantonare nei bilanci per quando la discarica sarà chiusa – per un totale di 34 milioni di euro, venivano invece girati a tre società di diritto lussemburghese, Adami Sa, Double Green Sa e Green Luxemburg Sa. afferma Maurizio Guercio, coordinatore provinciale Latina di Green Italia.
E davvero difficile da spiegare che mentre la discarica era già oggetto di attività di controllo e monitoraggio da parte di enti locali e enti deputati al monitoraggio come lARPA e con esposti alla Procura presentati da comitati di cittadini e con varie indagini in corso come quella del GICO di Roma il gruppo della finanza specializzato in criminalità organizzata – la Regione Lazio appena il 9 settembre scorso abbia autorizzato lampliamento degli invasi permettendo così di continuare ad inquinare. La giunta regionale del Lazio aveva autorizzato già a partire dagli anni 90 il trattamento di rifiuti speciali di origine industriale, aprendo le porte della discarica anche al polo chimico della zona, da tempo interessato a realizzare un impianto per trattare le scorie delle lavorazioni, con tutto quello che ne è però conseguito in termini di indagini, accertamento di illeciti e reati presunti e accertati. Borgo Montello è proprio una delle discariche per cui il 15 ottobre la Commissione Ue ha dichiarato lItalia inadempiente per la gestione dei rifiuti laziali, interrati fino al 1 agosto 2012 senza un adeguato trattamento. Nel recente Rapporto di Legambiente sulle ECOMAFIE del 2014 si afferma poi che nel corso del 2013 sono state accertate nel Lazio 2.084 infrazioni, che rappresentano il 7,1% del totale nazionale, ossia 5,7 illegalità al giorno e la regione Lazio si posiziona, per il terzo anno consecutivo, al 5° posto nazionale per reati ambientali accertati, subito dopo le tradizionali regioni a presenza mafiosa.
La vicenda di Borgo Montello rende chiaramente palese l’assenza di una programmazione sistematica nella raccolta differenziata dei rifiuti e merita una azione politica concertata da parte degli Enti preposti mirata al ripristino della legalità e del rispetto delle norme ambientali e di sicurezza per i cittadini.
Green Italia Latina è impegnata in prima linea per garantire il massimo rispetto delle norme ambientali e di sicurezza, il corretto e adeguato sviluppo e ripristino delle attività commerciali di accoglienza turistica in zona Borgo Montello, – Le Ferriere e ad un costante monitoraggio dellaria e delle acque nella zona con l’esame delle falde sotterranee destinate al consumo umano, animale e alla coltivazione delle culture e le analisi sulla qualità del fiume Astura per garantire la salute dei cittadini e dei prodotti agricoli coltivati, ad oggi asfissiate da miasmi provenienti dalla discarica e avvelenati da acque contaminate, il cui tasso di inquinamento, nonostante limpegno dei cittadini e degli ambientalisti, non è ancora stata completamente accertata, consentendo finalmente lavvio di una approfondita indagine epidemiologica e infine che i 34 milioni di euro vengano versati non alla regione ma direttamente al comune per destinarli ad opere di risanamento e valorizzazione ambientale.