Lettera aperta a Bettini, Fitto, Lorenzin: chi diavolo vi dà tutti questi soldi?
Cari Goffredo Bettini, Raffaele Fitto, Beatrice Lorenzin, Gianni Pittella, Antonio Tajani,
da candidati a candidati vi rivolgiamo una banale domanda e una modesta proposta. La domanda. Noi per la nostra campagna elettorale abbiamo speso poche migliaia di euro a testa con cui abbiamo stampato ventimila bigliettini e pagato alcune spedizioni in giro per l’Italia, più 2000 euro di contributo alle spese generali della lista “Green Italia Verdi Europei“. Voi sembrate spendere molto, molto di più: chi diavolo vi dà tutti questi soldi?
A chiederselo, credeteci, sono in parecchi, anche elettori che pensano di votarvi ma che prima di decidere vogliono sciogliere quest’ultimo dubbio. Vedono che molti di voi organizzano cene sontuose, stampano migliaia di manifesti personali, affittano sale in alberghi di lusso per gli incontri politici, acquistano indirizzari di centinaia di migliaia di nomi per invii postali e mail. E non sanno, non capiscono, come riusciate a raccogliere questa montagna di quattrini.
Nemmeno noi candidati “poveri” ce lo spieghiamo, e nel caso nostro la curiosità acquista il sapore sgradevole dell’invidia.
Sia chiaro, non siamo moralisti. Non abbiamo assolutamente nulla (invidia a parte) contro le liste e contro i politici che riescono a farsi finanziare campagne elettorali milionarie. Pensiamo però – ecco la modesta proposta – che sarebbe un loro dovere dire prima delle elezioni ‘chi paga’ e un diritto degli elettori saperlo non ‘a babbo morto’. Per dire, sul sito della nostra lista abbiamo pubblicato da giorni l’elenco delle donazioni ricevute e dei relativi donatori: così chiunque può controllare chi ha finanziato la lista “Green Italia Verdi Europei” e vedere che il bilancio della nostra campagna elettorale “di partito” è attorno ai 30 mila euro. Sì 30 mila euro, forse la campagna più povera della storia elettorale italiana: davvero poco e non ce ne rallegriamo, invece siamo contenti che nel nostro bilancio non ci sia nemmeno un euro di quella truffa terrificante che ha visto partiti grandi e piccoli ribattezzare “rimborsi elettorali” il finanziamento pubblico bocciato dagli italiani in un referendum e così incassare in pochi anni miliardi di euro.
Infine, cari Bettini, Fitto e compagnia, un’ultima preghiera. Sappiamo che avete fatto stampare quantità immense di manifesti e che ora dovete smaltirli tutti. Ma visto che in base alle regole ad ogni lista è stato assegnato uno spazio preciso sulle plance elettorali, potreste evitare di invadere sistematicamente gli spazi altrui? Non è un buon segno, ci pare, che prima ancora di venire eletti già cominciate a fare i prepotenti.
Con immutata stima
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, candidati con la lista “Green Italia Verdi Europei”