La Ue intervenga sulla Romania per fermare la strage dei randagi
Da decenni in Romania i cani randagi vengono eliminati, torturati o lasciati morire in canili lager. Le legislazioni che si sono susseguite continuano a permettere l’eliminazione violenta, invece di promuovere elevati standard di politiche di protezione e benessere degli animali, l’Ue deve ora fare la sua parte.
“La Romania vuole ridurre il numero di cani e gatti randagi uccidendoli: una politica inaccettabile che, peraltro, non solo non dà i risultati sperati, ma non è nemmeno economicamente vantaggiosa. – dichiarano Edoardo Gandini e Monica Frassoni, esponenti di Green Italia – Solo Bucarest tra il 2001 ed il 2007 ha speso circa 9mln di euro per uccidere 144.000 cani (una media di €62 per cane), mentre la semplice sterilizzazione sarebbe costata tra i 20 ed i 25 euro per animale. Come in tutto il resto del mondo, l’abbattimento dei cani si dimostra essere una soluzione inefficace oltre che disumana.”
“La Romania, in quando membro dell’UE e della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia (Council of Europe, 13.11.1987), è chiamata a promuovere politiche di protezione e benessere degli animali conformi alle migliori pratiche internazionali.”
“Chiediamo pertanto un intervento immediato da parte dell’UE sulle questioni di sua competenza, in particolare sulle pessime politiche di salute pubblica per le quali la Romania riceve milioni di euro (6mln di euro solo nel 2013).
Chiediamo, inoltre, – concludono Frassoni e Gandini – la promozione da parte dell’UE di una legislazione europea sulla protezione degli animali da compagnia, compresi i randagi. L’anno scorso il commissario Borg si domandava se l’Europa fosse pronta a compiere un tale passo: le continue proteste dei cittadini europei dimostrano che non c’è ulteriore tempo da perdere.
Infine, le istituzioni rumene devono tenere in debita considerazione la dichiarazione del Parlamento UE del 13 ottobre 2011 sulla gestione della popolazione canina dell’Unione europea, firmata da 400 deputati, così come l’”Appello per fermare il massacro sistematico di cani randagi in Romania” redatto dall’Intergruppo del Parlamento UE sul benessere e la conservazione degli animali, del 6 settembre 2013 e indirizzato all’ex-Presidente Sig Traian Băsescu.”
“Politiche virtuose e esistono e devono essere vincolanti per tutti i Paesi europei, compresa l’Italia responsabile per l’ignobile situazione di intere aree del sud”.