La paura del referendum fa 90, no Election day costerà 300 milioni di euro
“Al Governo la paura di perdere il referendum fa 90, mentre alle casse dello Stato costerà 300, trecento milioni di euro che il Ministro Alfano, player e non arbitro come dovrebbe essere, ha bellamente ignorato, e che equivalgono ad un anno di royalties del petrolio in estrazione sul territorio italiano. Ma analogamente al 2011 non c’è tattica o espedienti che tengano per affossare l’election day, quando i cittadini sono chiamati a decidere direttamente e senza filtri sul destino dei loro territori”.
Lo dichiarano i portavoce di Green Italia Annalisa Corrado e Oliviero Alotto.
“I cittadini – continuano gli esponenti ecologisti – quest’anno saranno chiamati alle urne più volte nel giro di poche settimane, uno spreco di denaro pubblico oltre che un tentativo di soffocare l’espressione della democrazia, che il Ministro Alfano ha provato goffamente di giustificare con un ragionamento da azzeccagarbugli”.
“Se il Governo è certo che gli italiani intendano sposare la politica fossile e ipocrita rispetto agli accordi di Parigi, non dovrebbe temere le elezioni. Comunque i cittadini hanno ben chiare le proprie intenzioni, e il grande successo, tra le altre, della petizione di Greenpeace in favore dell’election day lo testimonia, un primo passo verso l’Assemblea di coordinamento nazionale No Triv del 14 febbraio a cui parteciperà anche Green Italia” – concludono Alotto e Corrado.