In Italia livelli di Pm10 fuori controllo, l’Europa prepara una multa milionaria ma intanto il Governo toglie risorse al trasporto pubblico
“La Commissione europea ha inviato all’Italia una lettera con un parere motivato, seconda fase della procedura di infrazione, affinché adotti “azioni appropriate” per ridurre le emissioni di particolato Pm10, che sono ad un livello talmente elevato in varie parti del Paese da comportare dei rischi importanti per la salute pubblica. Si paventa ora il rischio molto concreto di una multa all’Italia da centinaia di milioni di euro, dunque sarebbe quanto mai opportuno sapere il Governo cosa intende fare, perché al momento l’unica misura presa è l’istituzione di una cabina di regia annunciata dal Ministro Galletti più di un anno fa, che si è contraddistinta per qualche buona intenzione sulla carta e zero risorse”.
Lo dichiarano i portavoce di Green Italia Annalisa Corrado e Carmine Maturo
“Non è possibile che sindaci e presidenti di regione – continuano gli esponenti ecologisti – facciano la danza della pioggia per non essere costretti a imporre misure emergenziali e palliative come il blocco orario della circolazione: occorrono invece i treni per i pendolari e i nuovi autobus a basso impatto ambientale (metano, idrogeno, elettrici). Ma il fondo per il trasporto pubblico locale nel testo della Manovra appena approdata in Parlamento viene stabilizzato (4,7 miliardi euro per il 2017 e 4,9 euro per gli anni dal 2018), e dunque addirittura diminuisce rispetto al 2009, quando le risorse erano pari a 6.2 miliardi di euro. Servono inoltre politiche coerenti con le politiche europee, che prevedono il dimezzamento delle auto con il motore a scoppio per il 2030 e la loro scomparsa nel 2050. Che in concreto significa promuovere il veicolo elettrico, il car sharing ed il car pooling, cioè una forte innovazione di prodotto e di servizio per l’automobile pulita, per diminuirne l’utilizzo e restituire le città alla mobilità pedonale”.
“Chiunque si candidi a guidare il Paese nei prossimi anni deve mettere in cima ai propri impegni un piano nazionale per abbattere le emissioni e ripulire l’aria, non solo perché lo chiede l’Europa, ma innanzitutto per salvaguardare la salute pubblica messa seriamente a rischio dal killer silenzioso del Pm10” – concludono Maturo e Corrado.