I ministri del G7 dell’energia hanno le mani sporche di carbone

Con un sacco di 30 kg di carbone e con un pannello solare organico gli attivisti della lista Green Italia Verdi Europei, guidati dai candidati alle elezioni europee Angelo Bonelli e Roberto Della Seta, hanno manifestato questo pomeriggio di fronte all’hotel Majestic di Roma, in concomitanza della conferenza stampa di chiusura del G7 dell’Energia.

“I ministri del G7 hanno le mani sporche, nere come questo carbone che abbiamo portato al ministro dello Sviluppo economico Guidi – ha dichiarato Roberto Della Seta. Il ministro è nel governo Renzi la rappresentante diretta di quella parte di Confindustria che difende gli interessi dell’industria delle fonti fossili. Fonti fossili che in Italia sotto varie forme il Governo continua a sostenere con più di 9 miliardi di euro di finanziamenti pubblici all’anno. Inoltre, proprio in queste ore il ministro Guidi e il governo Renzi stanno preparando un decreto che taglierebbe ulteriormente le gambe a migliaia di imprese delle rinnovabili, con nuovi balzelli e tagli retroattivi. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è per il nostro Paese l’unica strada per aumentare l’indipendenza energetica”.

“Non esiste carbone ‘pulito’ come non esistono fonti fossili che non siano altamente inquinanti e dannose per l’ambiente e la salute – ha aggiunto Angelo Bonelli -. Il ministro Guidi rappresenta l’archeologia dell’industria e delle politiche energetiche. Pensare di continuare a trivellare e a utilizzare il carbone è una follia, come è follia penalizzare il settore delle rinnovabili, uno dei pochi che in questi anni di crisi economica ha avuto un ciclo positivo e prodotto occupazione”.

“Il governo italiano non deve guardare al problema della sicurezza energetica in termini di ‘maggiore produzione’, ma in termini di ‘migliore e minore consumo’. La soluzione per la nostra sicurezza energetica di altri paesi è puntare decisamente sull’efficienza energetica, isieme alle energie rinnovabili – dichiara la copresidente dei Verdi europei e candidata per Green Italia Verdi europei Monica Frassoni -. Solo cambiando l’attuale modello energetico, ci garantirà nuovi posti di lavoro e una reale sicurezza energetica. Con un risparmio minimo del 30% del proprio consumo energetico l’intera Unione Europea vedrebbe un aumento minimo del’1% del PIl e si creerebbero circa un milione e mezzo di posti di lavoro all’anno. Questi numeri devono bastare affinchè il governo Renzi, nel semestre di Presidenza italiana Ue, porti avanti una politica energetica europea con obiettivi vincolanti entro il 2030 del 55% per la riduzione di CO2, del 45% per le rinnovabili e del 40% per l’efficienza energetica”.