Francesco Ferrante su Greenreport -” Via l’Imu, ma i soldi vengono dal condono ai gestori di slot machine “
E alla fine, come prevedibile, il Pdl l’ha avuta vinta e l’Imu è stata cancellata. Solo il “povero” Monti ha detto la verità spiegando che il Pd aveva ceduto alla demagogia dei Berluscones permettendo il capolavoro per cui sulla prima casa nulla sarà dovuto da chi abita in una casa popolare così come dal magnate che vive nella sua villa di centinaia di metri quadri. Un unicum in Europa, una bella riforma di destra!
D’altronde sembra questa la linea politica del Governo delle larghe intese, che pur di sopravvivere cede a ogni pretesa del Pdl sulle scelte concrete. E così invece di trovare risorse per serie politiche industriali per rilanciare l’economia e creare vera occupazione (come è noto, per chi scrive politiche che dovrebbero essere necessariamente centrate sulla green economy) ci si affanna per cercare tanti soldi che non aiuteranno in nulla l’economia reale. E il centrosinistra che condivide “responsabilità” di governo subisce, rendendosi eticamente complice. Ma nelle pieghe del provvedimento c’è persino di peggio, se si va a vedere dove alla fine – dopo lungo tergiversare – Saccomanni, Letta e (immagino) Brunetta (il vero dominus del provvedimento) hanno trovato le coperture per non sforare il mitico vincolo del 3%. Personalmente non sopporto più gli indignati di professione, che in questi 20 anni sono cresciuti a dismisura, ma davvero non si può non indignarsi quando si legge che quasi 2 miliardi il governo li ha trovati condonando le multe ai gestori delle slot machine.
Già è assai eticamente discutibile che lo Stato per cercare di raccattare risorse abbia liberalizzato i giochi di vario genere (una scelta, ahimè, di governo di centrosinistra negli anni ‘90). I dati che ci dicono quanto aumentino e siano aumentati da quando si è “aperto”, e il numero delle persone che si sono rovinate partendo magari da un banale gratta e vinci, passando per bingo e scommesse sportive o per il poker on line, dovrebbero far riflettere e pensare. Io credo che questo sia uno dei pochi campi dove il proibizionismo sia giustificato. Ma non basta. Sono numerose le inchieste che fanno emergere come in questo settore siano numerose le infiltrazioni delle organizzazioni criminali.
E così, per togliere una tassa anche a chi avrebbe potuto permettersi comodamente di pagarla (vedasi L’amaca di Michele Serra del 29 agosto), regaliamo soldi a chi ha comunque commesso un ‘irregolarità (si tratta di multe condonate che verrebbero pagate solo per il 25%) in un settore che piuttosto andrebbe bonificato se non proprio chiuso. Continuiamo così: larghe intese.
Francesco Ferrante – 29 agosto 2013
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