Domani l’anniversario della tragedia di Fukushima. In Italia occorre mettere in sicurezza case e scuole.
“Il nostro pensiero va ai parenti delle vittime di quel sisma di tre anni fa che l’undici marzo del 2011 colpì il Giappone, portando devastazione e causando l’incidente della centrale nucleare di Fukushima, una tragedia che deve essere da monito per l’Italia. Anche nel nostro Paese è presente un analogo rischio sismico, e se non corriamo il pericolo di un incidente nucleare, a rischio sono le nostre case e scuole. Gran parte del patrimonio italiano non è in grado di resistere ai terremoti e oltre il 60% delle nostre scuole sono state costruite prima dell’entrata in vigore normativa antisismica. Un piano nazionale di prevenzione e messa in sicurezza, innanzitutto contro il rischio sismico, non è più rinviabile: il Governo dia un segnale forte e inserisca nel Piano Casa che si appresta a varare la stabilizzazione del bonus fiscale per i lavori di consolidamento anti sismico, per mettere in condizioni di sicurezza la popolazione e rilanciare un’economia legata all’edilizia di qualità”.
Così dichiarano i coordinatori nazionali di Green Italia, Monica Frassoni e Fabio Granata, che aggiungono – “A nessuno sfugge che le conseguenze di un terremoto come quello giapponese, se avvenuto in Italia, sarebbero di una gravità immane. Se l’Italia non corre il rischio di dover fronteggiare una catastrofe nucleare come quella di Fukushima lo deve ai suoi cittadini, che prima di altri nel 1987 e confermandolo nel 2011, hanno scelto per il proprio Paese un futuro energetico libero dal nucleare. In Giappone dopo il disastro di Fukushima si è assistito un aumento del 55% di investimenti in rinnovabili (35 miliardi nel 2013). L’Italia, che ha compiuto una scelta netta e lungimirante rinunciando esplicitamente al nucleare, non deve ora perdere la sfida energetica da cui dipende il futuro economico del Paese, e deve perseguire con decisione l’obiettivo della massima efficienza energetica e dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, risorse inesauribili che vanno sostenute contro lo strapotere delle lobby delle fonti fossili che continuano a battersi per difendere fonti energetiche altamente inquinanti e che risentono in maniera sensibile delle tensioni internazionali”.