Con l’ultimo decreto sull’Ilva di Taranto c’è una riduzione degli investimenti
“L’obiettivo del decreto del governo di attuare il risanamento ambientale dell’Ilva tra i 18 e i 36 mesi sono un’ulteriore proroga alle prescrizioni ambientali agli impianti Ilva che non rispetta la sentenza della Corte Costituzionale n.85 che stabiliva la legittimità dei precedenti decreti Salva Ilva solo se il cronoprogramma di applicazione delle misure ambientali fosse stato rigorosamente applicato. A ciò aggiungiamo che sono in corso procedure d’infrazione dell’Europa su ambiente e aiuti di stato. Ad oggi quel cronoprogramma non solo non è stato applicato ma è stato prorogato diverse volte. Non dare immediata applicazione dopo quasi tre anni dal sequestro degli impianti alle prescrizioni ambientali significa condannare una città per altri anni a vivere nei veleni”.
Lo dichiarano Monica Frassoni, copresidente dei verdi europei e coordinatore nazionale di Green Italia, e il coprtavoce dei Verdi Angelo Bonelli.
“L’investimento annunciato al governo per gli investimenti ambientali su Ilva a circa un miliardo di euro – continuano Bonelli e Frassoni – rappresentano una considerevole diminuzione dell’investimento previsto che era di 1,8 miliardi. Riteniamo che la divisione della società in due bad e new company apra profili gravi di violazione delle direttive europee, oltre a non rispettare il principio chi inquina paga. Ricordiamo che il danno ambientale stimato dalla procura di Taranto è di 8 miliardi di euro”.