Caro Civati, Possibile è necessario, senza rinchiuderci nel recinto della sinistra
Articolo di Oliviero Alotto su Huffington Post –
Caro Pippo,
Green Italia come Possibile è convinta dell’urgenza di dare vita a un campo politico radicalmente nuovo, che abbia come tratto distintivo l’ambizione di rappresentare opinioni, bisogni, interessi che oggi nessuno dei partiti tradizionali rappresenta e spesso nemmeno sa riconoscere. Per questo abbiamo aderito al Patto Repubblicano, per questo sosteniamo con forza l’iniziativa referendaria partita in questi giorni su ambiente, legalità, regole elettorali, diritti del lavoro, scuola come bene comune.
I referendum proposti intervengono su grandi temi sociali, li lega l’obiettivo di fermare scelte più o meno recenti contraddistinte da un’ispirazione anti-sociale e anti-democratica. È così per la nuova legge elettorale, che mira ad escludere dal Parlamento le voci di dissenso e perpetua lo strapotere delle nomenclature di partito nella “nomina” dei parlamentari; è così per la legge sulla scuola che colpisce al cuore la libertà d’insegnamento e favorisce le scuole private; è così per la legge obiettivo, che ha seminato corruzione e portato a sistema la logica delle “grandi opere” devastanti per l’ambiente, e per le norme che danno un indiscriminato via libera alle trivellazioni petrolifere a terra e in mare, in evidente controtendenza con la necessità porre le basi per un sistema energetico fondato su efficienza e fonti pulite; è così infine per il Jobs act che cancella diritti sociali e sindacali sacrosanti.
Questi referendum sono il punto di partenza “possibile” per costruire un soggetto politico pienamente contemporaneo, che sappia indicare una credibile e convincente alternativa di governo alle “larghe intese” imperanti da Roma a Bruxelles e sappia, al tempo stesso, andare oltre il recinto di una sinistra tuttora imprigionata nel suo ‘900 e spesso incapace di misurarsi con i problemi di oggi.
In questo senso, la centralità dei temi legati alla sostenibilità ambientale dev’essere essenziale nella nostra comune sfida. Dobbiamo convincerci e convincere che la riconversione ecologica dell’economia e della società è il cuore di un forte, moderno, alternativo programma di governo: è la premessa sia per sconfiggere terribili rischi ambientali a cominciare dai cambiamenti climatici e sia per conservare un ruolo da protagonisti all’Italia e all’Europa nello scenario globale. Di più, la prospettiva di un “green new deal”, prospettiva per cui si battono da tempo i Verdi europei, è anche il solo terreno su cui costruire una risposta socialmente “progressista” alla crisi che investe l’Europa: la crisi economica come la crisi ecologica colpiscono per primi e con più forza gli “ultimi”, e la “green economy” è inseparabilmente legata a un’idea di sviluppo, di impresa, di lavoro fondata sul primato della qualità sociale.
Infine, per noi è decisivo impegnarsi senza timidezze né cautele contro un “pensiero unico”, lo stesso alla base delle politiche europee di cosiddetta austerità, che oggi sembra prevalere nelle forze politiche tradizionali: un “pensiero unico” che per mantenere il suo potere insegue le peggiori derive regressive, che si tratti di immigrazione oppure – come nel caso della crisi greca – dei costi sociali insopportabili fatti pagare a un intero popolo per imporre politiche economiche restrittive e socialmente inique.
Su queste basi, caro Pippo, siamo sicuri che sia possibile costruire davvero una nuova speranza di futuro da offrire agli italiani. Noi di Green Italia ci siamo.