BENE PLASTIC TAX, SUGAR TAX E TASSA SU TRIVELLE, SERVONO A SOSTENERE IMPRESE, PRODUZIONI E CONSUMI SOSTENIBILI

  • GLI AMBIENTALISTI DI GREEN ITALIA: LA LOTTA AL MUTAMENTO CLIMATICO HA BISOGNO DI
    RISORSE E CORAGGIO. TASSARE L’INQUINAMENTO E’ GIUSTO E UNICA STRADA PER DIFENDERE IL CLIMA

“Se qualcuno temeva che il Green New Deal fosse solo un modo per giustificare l’insediamento del Conte 2 dovrebbe vedere con favore l’inizio di un nuovo percorso: l’utilizzo della fiscalità per inquinare meno e orientare i consumi verso la sostenibilità. Siamo sicuramente ancora lontani da un vero Green new deal, ma già una buona novità per un Paese che ogni anno spende 19 miliardi in sussidi alle attività ambientalmente dannose. La plastic tax, la sugar tax, il pagamento dell’Imu per le piattaforme petrolifere sono solo primi ma fondamentali passaggi su cui il Paese deve misurare le reali intenzioni di cambiare. Invece di tassare il lavoro e le produzioni senza distinzioni si inizia ad introdurre un principio sano: chi più inquina più paga. Un principio europeo, un principio fondamentale per la tanto citata economia verde, l’unica in grado di crescere in futuro accoppiando sviluppo e risoluzione dei problemi ambientali. Sulla plastic tax si può e si deve migliorare molto: non ha senso per esempio tassare solo gli imballaggi e tassare senza esentare plastica riciclata o biocompostabile.
Positivo poi indirizzare risorse esplicitamente alla riconversione bio dell’industria della plastica come proposto in manovra.
Insomma va tassata la produzione della materia vergine perché il risultato principale deve essere la riduzione in funzione dell’aumento del riutilizzo e dell’innovazione tecnologica. Si chiama politica industriale, un passo verso il “green new deal.

Certamente su altri fronti della manovra necessario molto più coraggio o revisioni ma insensato contestare il primo passo verso la tanto utile sbandierata fiscalità ambientale. così Annalisa Corrado e Carmine Maturo, co-portavoce di Green Italia