Attacchi continui (e sempre più ridicoli) alle rinnovabili

Articolo di Averaldo Farri su La Stampa.it  *

Non si arrestano gli attacchi alle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico.

Nelle scorse due settimane abbiamo visto articoli molto forti pubblicati sul Fatto Quotidiano.

Non è una novità. Anche il Corriere della Sera fa parte di quei giornali schierati “contro a prescindere”, e quindi il Fatto è in buona compagnia. Si cita uno studio del Brookings Institution la cui conclusione è che le emissioni di CO2 dal gas sono inferiori a quelle dell’energia rinnovabile.

I dati “scientifici” di quello studio sono stiracchiati ben oltre il limite della decenza, tanto è che uno scienziato vero come Amory Lovins li ha immediatamente e correttamente confutati. Per chi fosse interessato, questo è il link al suo articolo.

Il Brookings Institution è un Think Tank, che si trova a Washington DC. La sua mission dichiarata è “provide innovative and practical recommendations that advance three broad goals: strengthen American democracy; foster the economic and social welfare, security and opportunity of all Americans; and secure a more open, safe, prosperous, and cooperative international system”. In altre parole, fanno lobby, e sono potenti.

Nel report del 2012 della University of Pennsylvania sono citati come il Think Tank più potente del mondo. Ma davvero pensate che gli italiani siano così sprovveduti da non accorgersi di quanto li stiate prendendo in giro? Qualche tempo fa il Corriere ha paragonato la “via del gas” alla “via della seta”, come importanza storica. Consiglio un viaggio in Ucraina al giornalista illuminato che ha concepito il paragone. E’ necessario che capisca quanto un minimo d’indipendenza energetica sia, per il nostro Paese, un sine qua non senza il quale non riusciremo a salvarci. Oppure va bene un viaggio in Algeria o in Qatar o in Nigeria.

Siamo Putin-dipendenti e arabi-dipendenti. Il nostro gas, piaccia no, viene da li e se si giunge alla conclusione che è un gran bene per l’Italia dipendere interamente da questi paesi, allora hanno ragione loro. Io non la penso così e credo che non la pensino così nemmeno gli italiani i quali hanno capito il valore delle rinnovabili, checché ne dica il Brookings Institution e le lobby fossili che commissionano i suoi reports.

* Vice Presidente Anie Rinnovabili