A Priolo, Siracusa, Augusta e Melilli dramma sociale e sanitario

“Nell’area di Priolo, Augusta , Melilli, Siracusa, contaminate da decenni di avvelenamento industriale vivono centinaia di migliaia di italiani,  a causa dell’inquinamento si ammalano e muoiono di più che nel resto del Paese. Finora, di fronte a questo dramma sociale che fa impallidire lo stesso impatto della crisi economica, la politica di destra e di sinistra è rimasta assente o, come nel caso dell’Ilva di Taranto, è stata complice”.

Lo dichiarano i candidati di Green Italia Verdi Europei Fabio Granata e Francesco Ferrante, che oggi a Siracusa, Marzanemi e Catania, domani a Cefalù e Palermo, stanno incontrando i cittadini per illustrare i dati drammatici del  Progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale sui territori inquinati).

“Per il mesotelioma, patologia per cui risulta l’associazione con le esposizioni ambientali rilevate, nell’area di Priolo sono morti uomini e donne in numero 4 volte maggiore rispetto a ciò che avviene nel resto della regione. Per restituire dignità e salute al ‘popolo inquinato’ – continuano Granata e Ferrante –  servono classi dirigenti molto più libere dal condizionamento di interessi privati spesso illegittimi dalle ecomafie alle industrie dei veleni, e servono urgenti decisioni di svolta. Due su tutte, che gli ecologisti reclamano inutilmente da anni e che si trovano nella petizione on-line “Stop all’Italia dei veleni” (http://stopitaliadeiveleni.wesign.it): inserire nel codice penale i delitti contro l’ambiente dando alla magistratura strumenti efficaci contro ecomafie e avvelenatori industriali, chiamare tutte le imprese più inquinanti a finanziare un Fondo nazionale con cui provvedere agli interventi di bonifica nei Siti d’Interesse Nazionale”.