Frassoni:”Una politica di asilo e di migrazione comune è possibile, basta volerlo”
Il Parlamento Europeo voterà oggi la sua posizione e le sue proposte su immigrazione e asilo in seguito al naufragio di Lampedusa in vista del Consiglio europeo di domani. L’ultima volta che il Consiglio e il Consiglio Europeo si sono occupati seriamente e in modo sistematico di migrazioni e asilo è stato nel 1999 a Tampere, ponendo una serie di obiettivi e misure da approvare e applicare.
“Quindici anni dopo, non possiamo che constatare che solo una parte degli aspetti più repressivi di quella strategia sono stati realizzati e che tragedie come quella di Lampedusa non solo non sono state evitate, ma sono in gran parte generate da politiche concentrate esclusivamente sulla priorità di tenere fuori migranti e i richiedenti asilo.”
Lo dichiara Monica Frassoni, Presidente del Partito Verde Europeo ed esponente di Green Italia.
“A dispetto dei tentativi della parte più progressista del PE e spesso anche della Commissione europea, i governi nazionali – continua Frassoni – hanno troppe volte bloccato i tentativi di decidere una politica sulle frontiere e una seria e realistica politica comune di asilo, proprio come deciso nel lontano 1999, utilizzando i loro poteri di veto in sede di Consiglio. Ancora una volta, non è una generica “Europa” che non agisce, ma lo strapotere dei veti nazionali e la maggioranze di centro-destra che impediscono l’azione.È bloccato da tempo, per esempio, l’iter legislativo delle direttive in materia di lavoratori stagionali direttiva, sulle condizioni di ingresso e di residenza dei cittadini di paesi terzi, e sui lavoratori stagionali. Tutte misure indispensabili a una seria e coordinata politica delle migrazioni. Anche in materia di asilo, la UE ha tutte le competenze e i mezzi per agire. 15 anni fa si è deciso di mettere in piedi un sistema comune: ma 20.000 morti dopo, ancora non ci siamo.