Bene la ratifica dell’accordo di Parigi, ma a Marrakech il Governo italiano deve uscire dalle retrovie
“Bene la ratifica dell’Accordo di Parigi.Ora però il Governo deve cambiare il segno rispetto a quanto fatto fino ad ora, perché dai tagli retroattivi dello Spalma-Incentivi per il fotovoltaico, alla riforma della bollette domestiche penalizzanti l’autoproduzione, al tentativo di avere trivelle libere, fino ai nuovi inceneritori, la direzione non è certo quella di puntare con decisione ad una riduzione delle emissioni climalteranti”.
Lo dichiara la co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado.
“Il Governo – continua Corrado – deve essere in maggiore sintonia con il Paese, che come dimostrano anche i dati della ‘Relazione sullo stato della green economy 2016’ ha puntato con forza e convinzione su rinnovabili e efficienza energetica, tanto da porre l’Italia ai vertici in Europa. In vista della Conferenza sul Clima (COP22) di Marrakech il Governo esca dalle retrovie e si impegni affinchè l’Europa riveda l’attuale impegno del 40% sull’efficienza energetica, anche per imprimere una spinta positiva all’economia del continente. La politica low carbon è un formidabile propulsore di ricchezza, se si abbandonano i vecchi schemi che legano l’economia a doppio nodo all’andamento del petrolio. Stati Uniti e Cina, i grandi Paesi che hanno sempre frenato in merito agli accordi più forti e risolutivi, con l’annuncio congiunto della ratifica dell’Accordo al G20 dello scorso settembre, ci dicono chiaramente che dal punto di vista economico investire nel contrasto ai cambiamenti climatici conviene”.
“L’Europa deve riconquistare il suo ruolo di leadership nel processo di revisione dei primi impegni sottoscritti a Parigi. Sarebbe imperdonabile che l’Italia, con alle spalle il suo fortissimo tessuto di aziende impegnate nel campo della green economy, non fosse alla testa di questa sfida cruciale” – conclude Corrado.