L’Europa bacchetta il Governo italiano sull’ autostrada della Maremma

“La Commissione Ue ha giustamente bacchettato il Governo italiano sul caso della proroga di scadenza della concessione SAT per l’autostrada della Maremma, la A12 Livorno-Civitavecchia,  e sulla quota dei lavori che il governo italiano si era impegnato a mettere a gara. Avevamo sollecitato la Commissione Ue, e il parere motivato che porta avanti la procedura d’infrazione richiama giustamente il Governo al rispetto dei principi della libera concorrenza”– dichiarano Monica Frassoni e Anna Donati, esponenti di Green Italia.

“La decisione della Ue – continuano le esponenti di Green Italia –  è un segnale molto utile anche perché, contrariamente agli impegni presi con la Commissione, l’Italia continua a chiedere ulteriori proroghe alle concessioni autostradali, come ben dimostra l’articolo 5 del decreto Sblocca Italia.  Ora sono a rischio anche le altre proroghe richieste, come ad esempio quelle per la tratta Venezia-Trieste di Autovie Venete, l’A21 di CentroPadane e la Brescia-Padova, Autobrennero, perché del tutto in contrasto con il diritto comunitario, oltre che con il buon senso”.

“È illogico infatti – concludono Frassoni e Donati –  dedicare ingenti risorse pubbliche alla costruzione di autostrade che si sono rivelate del tutto inutili, violando elementari norme di tutela della libera concorrenza e del mercato”.

 

Di seguito la comunicazione della Commissione

Appalti pubblici: la Commissione Europea chiede all’Italia di rispettare le norme comunitarie in materia di concessioni autostradali.

La Commissione Ue chiede ancora una volta all’Italia di rispettare le norme UE in materia di appalti pubblici. L’Italia ha concesso una proroga di 18 anni alla società SAT, la concessionaria attualmente incaricata della costruzione e gestione dell’autostrada A12 Livorno-Civitavecchia. Il contratto di concessione è stato esteso, senza previa gara d’appalto, impedendo così la partecipazione di imprese con sede in altri Stati Membri, potenzialmente interessate. Nel quadro del diritto Ue, l’estensione di una concessione è equivalente e segue le stesse norme di una nuova concessione, e può essere quindi concessa solo a seguito di una gara pubblica. La Commissione europea, quindi, ritiene che l’Italia sia venuta meno agli obblighi imposti dalle norme comunitarie in materia di appalti pubblici, con particolare riferimento alla direttiva 2004/18/CE. La Commissione ha, dunque, inviato all’Italia un parere motivato, procedendo alla seconda fase della procedura d’infrazione già avviata. Se entro due mesi l’Italia non notificherà alla Commissione alcuna misura che ponga fine alla violazione del diritto Ue, la Commissione potrà decidere di portare il caso davanti alla Corte europea di giustizia.