I Verdi europei presentano un’interrogazione sugli appalti Expo e corruzione nelle grandi opere
Monica Frassoni , Co-presidente del Partito Verde Europeo e Coordinatrice di Green Italia, ha presentato, assieme al Co-presidente dell’Egp, Reinhard Buetikofer, un’interrogazione parlamentare chiedendo alla Commissione europea la verifica della compatibilità, rispetto alla normativa comunitaria, delle deroghe per motivi di “emergenza” applicate dal governo italiano alle 82 diposizioni del Codice italiano degli appalti in vista di EXPO 2015.
“Da anni noi Verdi denunciamo il pericolo che si nasconde dietro la costruzione di grandi opere, talvolta anche inutili, di fenomeni di corruzione come quelli venuti alla luce relativamente alle vicende di MOSE ed EXPO2015. – dichiara Frassoni – Ci appare evidente una mancanza di vigilanza da parte della stessa Commissione UE, alla quale chiediamo dunque delucidazioni.
Relativamente al caso EXPO, in nome di un’emergenza prevista con largo anticipo, sono state derogate 82 disposizioni del Codice degli appalti con quattro ordinanze della Presidenza del Consiglio, escludendo così l’Autorità garante per la vigilanza dei contratti pubblici e la Corte dei conti da buona parte dei possibili controlli e spianando la strada alla corruzione.
Ci auguriamo che per il futuro, per altre situazioni quali quelle dell’ILVA di Taranto o della TAV, le istituzioni UE siano capaci di dimostrare una maggiore attenzione all’operato delle autorità italiane, e mai complicità.
Il caso della Pedemontana, che annoveriamo tra le grandi opere inutili, sarà la prossima occasione per misurare l’attenzione della Commissione UE sul rispetto delle norme sugli appalti e la libera concorrenza. Nella stessa interrogazione, chiediamo di verificare se i commi da 1 a 3-bis dell’articolo 33 della legge 17 dicembre 2012 n. 221, possano essere configurabili come aiuti di Stato, in tal caso in violazione delle norme sulla libera concorrenza.”