Sull’immigrazione serve discontinuità e vanno attivati strumenti bloccati dal Consiglio europeo
“Le politiche del ministro Alfano in materia migratoria sono in sostanziale continuita’ con quelle dei precedenti governi: non basta presidiare i mari ma e’ necessaria una politica di cooperazione fra l’Europa e l’Africa, la creazione di corridoi umanitari e nuove regole sull’asilo per fermare una tragedia che ha trasformato il Mediterraneo in uno cimitero”. Lo dichiara la copresidente dei Verdi europei e candidata nelle liste di Green Italia Verdi Europei, Monica Frassoni che aggiunge: “Dal 2005 ad oggi sull’immigrazione l’Italia con politiche sbilanciate e inefficaci basate solo sui respingimenti e sulla repressione sono stati spesi più di 1,5 miliardi di euro”.
“Non ci si puo’ limitare al solo controllo delle coste senza affrontare il problema di quello che accade dopo gli sbarchi – conclude Frassoni -. L’Italia deve chiedere l’attivazione della protezione temporanea, la modifica della Convenzione di Dublino, che cosi’ com’e’ impedisce al richiedente asilo di scegliere il paese di accoglienza e lo obbliga a rimanere in quello in cui approda: tutti strumenti che sono stati approvati dalla Commissione e dal Parlamento europeo, ma che sono bloccati al Consiglio, ossia dagli stati membri”.