36 Nobel sul clima: rischio inaccettabile

Trentasei Premi Nobel, riuniti sull’Isola di Mainau nel Lago di Costanza, in Germania, hanno firmato venerdì 3 luglio una dichiarazione detta “di Mainau” sui cambiamenti climatici. A cinque mesi dalla Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici (Cop 21), nella quale 195 Stati potrebbero siglare il primo accordo universale sul clima, l’appello chiede che vengano adottate “ misure decisive per limitare le future emissioni mondiali di gas serra”.

 

Noi firmatari, scienziati insigniti del Premio Nobel, ci siamo trovati sulle rive del Lago di Costanza nel sud della Germania per confrontare i nostri punti di vista con giovani e promettenti ricercatori provenienti come noi da tutto il mondo. Quasi sessant’anni fa, qui a Mainau, un analogo consesso di Premi Nobel pubblicò una dichiarazione sui pericoli collegati alla tecnologia delle armi nucleari, tecnologia resa possibile dai progressi compiuti nelle scienze di base.

Fino ad oggi abbiamo evitato una guerra nucleare, sebbene la minaccia persista. Noi pensiamo  che il nostro mondo abbia oggi davanti un’altra minaccia di analoga ampiezza. Diverse generazioni di ricercatori hanno contribuito a creare un mondo sempre più prospero. Questa prosperità ha avuto un prezzo: il rapido aumento del consumo delle risorse del pianeta. Se non verrà governata, la nostra domanda sempre crescente di prodotti alimentari, di acqua, di energia finirà per superare la capacità della Terra di soddisfare i bisogni dell’umanità, e condurrà a una tragedia umana generale. Già oggi gli scienziati che studiano il clima sulla Terra constatano l’impatto delle attività umane.

Per rispondere ai cambiamenti climatici generati dall’uomo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha creato l’”Intergovermental Panel on Climate Change” (IPCC) così da fornire ai decisori mondiali una sintesi dello stato attuale delle conoscenze scientifiche su questo tema. Seppure non esaustivi, gli sforzi che hanno portato all’attuale quinto Rapporto di valutazione dell’IPCC rappresentano, a nostro avviso, la migliore fonte d’informazione sullo stato attuale delle conoscenze sui cambiamenti climatici. Affermiamo questo non come esperti nel campo dei cambiamenti climatici, ma come un gruppo diversificato di scienziati che hanno un profondo rispetto e un’alta considerazione per l’integrità del processo scientifico.

Sebbene permanga un’incertezza circa l’entità esatta dei cambiamenti climatici, le conclusioni della comunità scientifica contenute nell’ultimo Rapporto dell’IPCC sono allarmanti, in particolare per ciò che concerne il mantenimento dei livelli attuali di benessere in caso di un aumento di oltre 2 gradi della temperatura media mondiale. Il Rapporto conclude  che le emissioni antropiche di gas serra sono la causa probabile del riscaldamento climatico che sta avvenendo sulla Terra. Le previsioni formulate a partire dai modelli climatici indicano che tale riscaldamento determinerà con molta probabilità, nel corso del prossimo secolo, un aumento della temperatura terrestre di oltre 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, a meno che nei prossimi decenni non si realizzino riduzioni rilevantissime delle emissioni di gas serra.

Secondo le valutazioni dell’IPCC, il mondo deve compiere rapidi progressi nella riduzione delle emissioni attuali e future di gas serra, per minimizzare i grandi rischi di cambiamenti climatici. Noi pensiamo che le nazioni del mondo debbano approfittare dell’occasione offerta dalla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite che si terrà a Parigi nel dicembre 2015, per adottare misure decisive al fine di limitare le future emissioni mondiali. Questo sforzo esigerà la partecipazione di tutte le nazioni, sviluppate o in via di sviluppo, e dovrà proseguire nel futuro in accordo con l’aggiornamento delle valutazioni scientifiche. L’inazione esporrebbe le generazioni future dell’umanità a un rischio inammissibile e inaccettabile.

Peter Agre, Michael Bishop, Elizabeth Blackburn, Martin Chalfie, Claude Cohen-Tannoudji, Steven Chu, James Cronin, Peter Doherty, Gerhardt Ertl, Edmond Fischer, Walter Gilbert, Roy Glauber, David Gross, John Hall, Stefan Hell, Serge Haroche, Jules Hoffmann, Klaus von Klitzing, Harold Kroto, William Moerner, Ferid Murad, Ei-Ichi Negishi, Saul Perlmutter, William Phillips, Richard Roberts, Kailash Satyarthi, Brian Schmidt, Hamilton Smith, George Smoot, Jack Szostak, Roger Tsien, Harold Varmus, Robin Warren, Ariel Warshel, Robert Wilson, Torsten Wiesel