11 ragioni contro l’avvio del cantiere Torino – Lione
Il Presidente della linea Ferroviaria Torino-Lione ha dichiarato alla stampa e sul sito web della LTF: «Nel progetto, il cantiere della futura sezione transfrontaliera inizierà dal lato francese all’inizio del 2015, con lo scavo della galleria di Saint-Martin in Savoia». Lo scavo previsto non è quindi in effetti soltanto una galleria esplorativa ma si inscrive nella logica dei lavori definitivi.
E’ confermato che l’esplorazione geologica è stata completata e non vi è necessità di esplorazioni supplementari come diceva il rapporto dei geologi della LTF dal 2011. Il primo ministro, Jean Marc Ayrault, lo ha inoltre confermato l’8 ottobre 2012 ribadendo le analisi dei geologi della LTF.
Questo scavo contravviene a numerose regole di diritto:
1/ La società LTF non può pretendere di ottenere un cofinanziamento europeo per esplorazioni o per studi geologici se si tratta in effetti di lavori definitivi per il tunnel di base, e inoltre con un ritardo di dieci anni per la loro realizzazione rispetto al contratto passato. Inoltre il finanziamento europeo prevede 600 metri di scavo e non i 9 km che LTF intende effettuare.
2/ L’accordo italo-francese del 30 gennaio 2012 indica, all’articolo 16, che «La disponibilità del finanziamento sarà un prerequisito all’avvio dei lavori di fasi differenti della parte comune italo-francese della sezione internazionale. Le Parti solleciteranno l’Unione europea al fine di ottenere una sovvenzione al massimo livello per queste opere». Non essendo disponibilii finanziamenti, sarebbe dunque proibito iniziare il “cantiere” per lavori definitivi come lo qualifica il presidente stesso della LTF.
3/ Lo stesso accordo fissa, all’articolo 18, la ripartizione dei costi tra la Francia e l’Italia per il “cantiere”. Presentando in modo abusivo lo scavo di questa galleria come una galleria di esplorazione, questa ripartizione è, de facto, modificata facendo sostenere alla Francia una parte più gravosa.
4/ Dato che la certificazione dei costi da parte di un terzo attore esterno, prevista all’articolo 18 dell’accordo del 30 gennaio 2012 ratificato dai parlamenti, non è stata realizzata in seguito all’infruttuosità del bando di concorso pubblico pubblicato durante il mese d’agosto 2014, il “cantiere” non può essere iniziato senza la conoscenza dei costi. Questo punto è stato sollevato dalla Corte dei conti (francese) nel riferimento indirizzato al primo ministro il 1° agosto 2012 alla pagina 4/8, quest’ultimo ha inoltre riconosciuto la necessità di tale certificazione. Iniziando questo “cantiere” in violazione di queste disposizioni, il presidente della LTF si assume la responsabilità di un errore di gestione.
5/ Il rapporto di tre geologi assunti dalla LTF, così come le dichiarazioni del primo ministro francese dell’8 ottobre 2012, dimostrano che non si tratta di una galleria esplorativa ma dell’avvio di un “cantiere” per i lavori definitivi.
6/ Il presidente della Lyon Turin Ferroviaire (LTF) è anche presidente dell’Institut de la Gestion Déléguée (IGD). Il fatto che ha accordato una concessione di mercato della LTF di 400 milioni a due fondatori e membridel Consiglio di Amministrazione di IGD, di cui è anche presidente, costituisce un conflitto di interessi nella definizione europea e francese, poiché costituisce un interesse morale, anche se indiretto, in aggiunta a qualsiasi altra qualifica che potrebbe essere utilizzata.
7/ Le funzioni ricordate al punto 6 sono incompatibili, dovendo risultare imparziale nei confronti del denaro pubblico che gestisce in qualità di presidente di una società esclusivamente finanziata da fondi pubblici. Militando come presidente dell’IGD per il trasferimento di servizi pubblici al settore privato, non può essere definito un arbitro imparziale nella gestione della società LTF.
8/ La valutazione interna di questo cantiere della Ferrovia Torino-Lione per una somma di 450 milioni è stata pubblicata in seguito a una conferenza stampa della LTF a Roma. Questa divulgazione di informazioni, otto mesi prima del bando di gara pubblico del 22 dicembre 2012, è contrario alle regole della concorrenza e all’interesse della ferrovia Torino-Lione. Questi fatti sono stati denunciati tramite una lettera indirizzata al Procuratore della Repubblica francese e al Pôle financier di Parigi.
9/ Le specifiche tecniche associate alla decisione ministeriale del febbraio 1994, oggetto del rendiconto di pubblica utilità del 18 dicembre 2007 per il tunnel di base, non autorizza lo scavo del tunnel senza prima aver costruito l’infrastruttura Lyon Satolas/Combe de Savoie. L’avvio del cantiere infrange le disposizioni della dichiarazione di pubblica utilità.
10/ I trattati franco-italiani non autorizzano l’avvio dei lavori definitivi senza l’atto aggiuntivo previsto all’articolo 4 dell’accordo del 29 gennaio 2001 definito dall’articolo 5 dello stesso accordo.
11/ Il cofinanziamento accordato dall’Unione europea nella sua decisione C (2008) 7733 autorizza soltanto una galleria di 300 metri per due volte e non una galleria di 9 km. (Pagina 15/47)
• Attività 5 – Galleria di Saint Martin la Porte (Studi)
Si tratta della realizzazione di una galleria esplorativa di 600 metri (in due porzioni successive di 300 metri) verso est, a partire dall’inizio della discesa.
Questi fatti spingono a considerare che l’appalto assegnato alle società SPIE Batignolles, EIFFAGE e alle altre per il traforo di una galleria nell’asse sud del tunnerl tra i “piedi” delle gallerie di Saint Martin de la Porte e di La Praz, costituisce l’avvio del “cantiere” per i lavori definitivi malgrado l’interdizione fatta dagli accordi binazionali.
Questo è il motivo per cui chiediamo l’annullamento del bando di gara, a meno che non si vogliano violare numerose regole di diritto.