Un mondo più sano per vivere meglio
Il diritto alla salute, tutelato anche dalla Costituzione, deve essere al centro di un nuovo sviluppo sostenibile basato su nuovi modelli produttivi. La tragica condizione dei lavoratori dell’Ilva di Taranto, costretti a scegliere tra salute e lavoro sono il paradigma di un modello di produzione industriale ed economico da superare.
Le coscienza, nata negli ultimi decenni, dei rischi legati alle diverse forme di inquinamento ambientale, che toccano la qualità dell’aria, dell’acqua, degli alimenti fa parte di una nuova cultura che sta influenzando tutte le forme di attività e punta a recuperare un rapporto più equilibrato con la terra e le risorse naturali.
Il progresso scientifico sta dotando l’uomo di una capacità mai vista prima nella storia di intervento sui processi naturali che riguardano gli organismi viventi, compreso l’uomo. La politica è chiamata a legiferare su temi che al di là delle competenze scientifiche influiscono sulla vita di tutti. È diritto dei cittadini conoscere con la massima trasparenza benefici e rischi, interessi in campo e finalità della ricerca.
Una delle acquisizioni recenti della medicina è il superamento della barriera fra medico e paziente. Il medico non è più il detentore di un sapere inaccessibile, ma l’alleato del paziente nella scelta della cura migliore.
Rivendicare il diritto alla libertà di scelta terapeutica non significa contrapporsi al rigore scientifico, aprendo il campo a truffatori e ciarlatani, ma considerare la scienza per quello che è e deve essere, non un dogma ma un sapere in continua evoluzione
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce medicine complementari alcune pratiche terapeutiche (come agopuntura, omemopatia, fitoterapia) che anche in Italia hanno milioni di utenti. Si supera così l’idea delle medicine alternative a quella ufficiale per andare verso uno scenario in cui si possa allargare per tutti le possibilità di scelte terapeutiche.
In Italia, rispetto ad altri Paesi europei, ci sono ancora resistenze culturali (e non solo) al riconoscimento a livello legislativo a questo diritto di scelta, che non significa uscire dalle garanzie di un rigoroso controllo scientifico su rioschi e benefici di una terapia.
Le priorità di una politica green in Italia nel campo della salute sono:
- L’immediato avvio del risamento delle aree più inquinate
- Politiche coordinate per i miglioramento della qualità dell’aria nelle grandi città
- Provvedimenti per la trasparenza nelle produzioni alimentari
- Il riconoscimento da parte del sistema sanitario nazionale delle medicine complementari secondo gli standard dei paesi europei più avanzati