Bene l’appello dei sindaci di Milano, Palermo e Napoli agli europarlamentari per non far passare legge pro-inquinamento automobili

gas-scarico-killer “Le nostre città sono già sottoposte a livelli di inquinamento atmosferico che vanno oltre i limiti di legge, occorre fermare una legge che sarebbe un colpo micidiale per la salute pubblica. Gli europarlamentari italiani dicano no, e ascoltino l’appello rivolto loro, su proposta di Green Italia e del Partito Verde europeo, dai sindaci Pisapia, De Magistris e Orlando, e dai sindaci di Parigi e Barcellona, Hidalgo e Carmena. Domani, mercoledì 3 febbraio, infatti il Parlamento europeo si pronuncerà sulla nuova normativa sui controlli delle emissioni delle auto che, se adottata, permetterebbe di superare i limiti di emissioni inquinanti stabiliti dalla legge europea per molti anni, e di rinviare i test che misurano le emissioni inquinanti delle automobili basandosi sulle effettive condizioni di guida e non in laboratorio”.
Lo dichiarano i portavoce di Green Italia Annalisa Corrado e Oliviero Alotto.
“Quello di domani – continuano gli esponenti ecologisti –  sarebbe il primo provvedimento normativo europeo sull’auto dopo lo scandalo Volkswagen, e i governi europei e la Commissione in sostanza cercano di riscrivere la legge attualmente in vigore permettendo alle automobili di inquinare fino a due volte di più, nonostante le tecnologie esistenti permettano di limitare considerevolmente le emissioni. Contro questo avvelenamento legalizzato si sono schierati i sindaci delle grandi città, coloro cioè che sono in prima fila nella lotta contro questo flagello e che ne subiscono quotidianamente le conseguenze”.
“Oltre ai sindaci di Milano, Palermo e Napoli hanno sottoscritto in Italia l’appello rivolto agli europarlamentari anche i sindaci di Pavia e Treviso – Depaoli e Manildo – tutti nella consapevolezza che a prescindere dal colore politico l’interesse generale è la protezione della salute dei  residenti nelle nostre città. Ci auguriamo che gli europarlamentari ascoltino i cittadini e non le lobby, e decidano nel modo giusto affinchè le città europee e i cittadini possano entrare nel XXI secolo con i polmoni pieni d’aria pulita” – concludono Corrado e Alotto.

Roma 2 febbraio 2016

Di seguito il testo della lettera che i Sindaci hanno inviato ai Parlamentari europei

Gentile Deputato,
L’inquinamento atmosferico minaccia la nostra salute, distrugge l’ambiente e mette in pericolo le generazioni future. È responsabile ogni anno in Europa di quasi mezzo milione di morti premature. I suoi impatti sulla salute costano alla società europea fino a 940 milioni di euro l’anno.
Noi, Sindaci di capitali e grandi città europee, siamo in prima linea nella lotta contro questo flagello e ne subiamo ogni giorno le conseguenze. Le nostre città vivono al ritmo di picchi d’inquinamento, dovuti specialmente dalle emissioni delle automobili e in particolare dagli ossidi di azoto, causando crisi sanitarie, ambientali e di mobilità delle nostre città.
Poiché ospiteranno tra pochi anni 80% della popolazione europea, le nostre città non sono più in grado di sostenere il ritmo attuale.  In occasione del vertice per il Clima a Parigi (COP21) nel Dicembre 2015, abbiamo preso anche noi un impegno solenne per ridurre il livello d’inquinamento e di emissioni  nelle nostre città.
Per raggiungere il nostro obiettivo, abbiamo bisogno del sostegno di norme ambiziose ed efficaci. Alcune di queste norme, che riguardano specificamente le emissioni dalle auto, sono in discussione proprio questa settimana a Strasburgo.
Siamo molto preoccupati.  Il 28 ottobre 2015, gli Stati membri dell’Unione europa e la Commissione europea hanno preso una decisione sui modi e i tempi per applicare la legislazione già adottata  che ha come obiettivo di diluire significativamente gli obblighi di riduzione fissati per le emissioni di ossidi di azoto emesse dalle automobili.. .
Se tale decisione dovesse essere ratificata, il nostro impegno a ridurre l’inquinamento nelle nostre città sarebbe ancora più difficile, anzi sarebbe in pericolo.
Ecco perché ci appelliamo a voi, perché il Parlamento europeo, espressione della volontà democratica dei cittadini europei, utilizzi a pieno i suoi poteri e  respinga questa decisione il 3 febbraio prossimo, quando sarà chiamato a pronunciarsi.  Per questo Le chiediamo, nel Suo ruolo di Parlamentare europeo, di usare il suo potere democratico per respingere questa decisione, rifiutando di avvallare una riscrittura delle norme attuali che ne stravolgerebbe i tempi e gli effetti sulla riduzione delle emissioni. 
Al di là dalle nostre differenze politiche, condividiamo il desiderio di proteggere la salute dei  residenti nelle nostre città. Con questo senso dell’interesse generale, che ci auguriamo i politici europei condividano con noi, contiamo su di Lei  per prendere la giusta decisione, in modo che le città europee e i nostri cittadini possano entrare nel XXI secolo con i polmoni pieni d’aria pulita.

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