Il ddl Zan per combattere il virus dell’odio
Di Camilla Seibezzi
Fare chiarezza in un mondo dominato dal caos e dalle strumentalizzazioni è ormai un’opera titanica. Tanto più quando si parla di concetti apparentemente sfuggenti, espressi in termini giuridici e che nel senso comune sono stati inquinati per decenni dai peggiori pregiudizi e stereotipi negativi. Il dibattito sul ddl contro l’omotransfobia presentato dal deputato Zan è nella sua architettura portante un’estensione della legge Mancino ossia quello strumento giuridico che riconosce quale aggravante dei reati comuni, l’essere stati commessi per motivi razziali, etnici, religiosi. Accanto alle discriminazioni più comunemente riconoscibili da tutti quindi, si vorrebbe aggiungere quella relativa all’orientamento sessuale e affettivo, al genere e all’abilismo.