Presentati oggi alla Camera i referendum contro le trivellazioni e la Legge Obiettivo

Presentati oggi da Pippo Civati e dalle esponenti di Green Italia Annalisa Corrado e Anna Donati  i tre quesiti referendari dedicati alle questioni ambientali (trivelle e legge obiettivo) nell’ambito della campagna promossa da Possibile.

QUI IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE DI ANNALISA CORRADO

Alla conferenza stampa presso la Camera dei Deputati era presente anche il professore di diritto costituzionale Andrea Pertici  e altri esponenti del mondo ambientalista (Ecofuturo in testa).

Hanno manifestato la loro adesione alla campagna i Verdi e il loro sostegno alla raccolta delle firme, e lo stesso hanno fatto esponenti radicali come Marco Cappato.

“Il referendum di soppressione della legge obiettivo – ha dichiarato Anna Donati –  punta ad eliminare le procedure speciali per le grandi opere voluta nel 2001 dal Governo Berlusconi e mai cancellate, nonostante che il presidente dell’Autorità Anticorruzione le abbia definite “criminogene”. Una lista sterminata di opere inutili e devastanti ad alta intensità di cemento, asfalto e consumo di suolo, con molte autostrade, pezzi di alta velocità e quasi nulla destinato alle reti per il trasporto in città, le uniche davvero utili. Semplificazioni che hanno eliminato la possibilità per i Comuni di decidere sul loro territorio, indebolito la Valutazione Ambientale e la vigilanza pubblica, potenziato i poteri delle imprese, cancellato la qualità del progetto ed  evitato una selezione rigorosa delle opere”.

“Il referendum sull’’articolo 35 del “Decreto Sviluppo” del 2012 – ha dichiarato la co portavoce di Green Italia Annalisa Corrado – punta a cancellare quelle norme che danno il via libera a trivellazioni petrolifere selvagge in mare e a terra, esponendo così a serissimi danni alcune delle zone di più alto pregio paesaggistico e valore turistico del nostro Paese e frenano al tempo stesso il cammino verso un nuovo modello energetico basato su energie pulite ed efficienza. Le riserve certe di petrolio presenti sotto i mari italiani, come stimato direttamente dal ministero dello Sviluppo economico, basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico italiano per appena 8 settimane, ma per questa quantità irrilevante si mettono a circa 130mila kmq di aree marine”.

Dopo la conferenza stampa ha avuto luogo in Largo di Torre Argentina una partecipata raccolta di firme.

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