Navi militari all’Egitto: la condanna di Green Italia

Vendendo navi militari all’Egitto il Governo italiano ha violato leggi, prerogative del Parlamento e dei Diritti Umani

Green Italia si unisce alla denuncia delle associazioni della Rete Italiana Pace e Disarmo ed è pronta a valutare insieme ad esse la possibilità di intraprendere anche azioni legali per contrastare queste violazioni.

Risalgono a qualche settimana fa le commoventi parole spese da alti rappresentanti istituzionali italiani nei confronti della vicenda Regeni. Nel frattempo, come ha rilevato la Rete Italiana Pace e Disarmo, l’Italia continua ad armare l’Egitto cedendogli la prima nave militare Fremm Spartaco Schergat, ora ribattezzata “Al-Galala”. Lo scorso 23 dicembre Fincantieri ha consegnato agli ufficiali della Marina Militare egiziana la fregata senza procedere a cerimonie e comunicazioni ufficiali, ma agendo questa volta col favore delle tenebre. L’Italia rimane infatti uno dei principali partner commerciali del Cairo, al quale continua a destinare forniture belliche per un valore complessivo di circa 11 miliardi di euro. Di fronte all’aumento delle esecuzioni capitali in Egitto, condannate a più riprese anche dal Parlamento Europeo, e alla detenzione senza processo di Patrick Zaki, il nostro Paese si trincea dietro a un indecoroso silenzio.

“La continua mancanza di responsabilità e l’incoerenza del Governo italiano nei confronti delle vicende che riguardano i rapporti dell’Italia con l’Egitto non è più tollerabile” – affermano Annalisa Corrado e Carmine Maturo, portavoce di Green Italia – “Green Italia si unisce alla denuncia delle associazioni della Rete Italiana Pace e Disarmo ed è pronta a valutare insieme ad esse la possibilità di intraprendere anche concrete azioni legali di contrasto ad una grave e flagrante violazione delle leggi, delle prerogative del Parlamento e dei diritti umani”.

Credit: Mauro Biani per la Rete Italiana del Disarmo