La legge “blocca demolizioni” in Campania e’ “tana libera tutti” per una nuova ondata di abusivismo

“Con il Dl sulle misure alternative alle demolizioni degli immobili abusivi approvato recentemente dal Consiglio regionale della Campania siamo di fronte all’ennesima mostruosità legislativa di una classe politica incapace di gestire il territorio, di far rispettare la legge, di pensare al bene collettivo e non al singolo soggetto, per di più fuorilegge. L’acquisizione al patrimonio pubblico delle opere abusive, con la formalizzazione della bufala dell’abusivismo di necessità e l’indecente riassegnazione delle case abusive sotto forma di canone sociale, è un insulto allo stato di diritto e alle persone oneste; bene dunque l’impugnazione dell’atto regionale campano da parte dei Verdi nazionali”.

Lo dichiarano i coportavoce di Green Italia Carmine Maturo e Annalisa Corrado.

“Con l’acquisizione degli immobili abusivi, questi – continuano gli esponenti di Green Italia – passeranno al patrimonio comunale, e i Comuni si troveranno a gestire immobili costruiti senza la garanzia  del minimo rispetto delle norme di sicurezza strutturali. Stiamo parlando di una regione, la Campania, dove si stimano circa 70 mila immobili abusivi e dove circa il 70% dei comuni non ha un piano regolatore. E su queste 70 mila case abusive sono state solo 4600 le ordinanze di demolizione e pochissime quelle eseguite davvero. I Comuni avranno l’obbligo quindi di portarli a norma facendo pagare a tutti i cittadini, anche a quelli onesti e che sono stati danneggiati dall’abusivismo edilizio, l’onere di rendere abitabile la casa di chi ha violato la legge ed è stato perfino condannato a demolire il manufatto abusivo”.

“Il provvedimento voluto dalla giunta De Luca è il ‘tana libera tutti’ per l’ennesima ondata di abusivismo edilizio, e le pendici del Vesuvio messe volontariamente e criminalmente  a fuoco probabilmente anche per fare spazio a nuovi immobili abusivi, sono la dimostrazione che al peggio non c’è mai fine” – concludono Corrado e Maturo.