Giustizia e diritti: è l’ora della regolarizzazione universale dei migranti

Oltre 600.000 persone migranti bloccate in un limbo giuridico ed esistenziale indegno di un paese civile, sfruttate, precarizzate, ridotte in schiavitù, private dei più elementari diritti.

Green Italia promuove la campagna di mobilitazione per la regolarizzazione universale delle persone migranti lanciata da centinaia di associazioni in tutta Italia.

600.000 (probabilmente molti di più) è il numero di invisibili determinato da una legislazione in materia di immigrazione assolutamente inadeguata e disumana: è ancora vigente la Legge Bossi – Fini che dal 2002 impone un meccanismo impossibile di incontro a distanza tra domanda e offerta di lavoro e criminalizza la condizione di irregolarità amministrativa del soggiorno causata dalle sue stesse assurde regole.

Ma è un numero destinato ad aumentare a causa dei Decreti Salvini, che cancellando la protezione umanitaria e amputando lo Sprar, sistema di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, ha gettato alle ortiche percorsi umani di perfetta integrazione, determinando il mancato rinnovo dei permessi di soggiorno di migliaia di persone di origine straniera.

Oggi la sanatoria (così la chiamano) è all’ordine del giorno ma rischia di passare una proposta indecente: quella che limita la regolarizzazione ai soli lavoratori stagionali impiegati in nero nel settore agricolo e per soli 3 mesi!

In Romagna, il Coordinamento delle associazioni forlivesi, cesenati e riminesi e la Campagna di Mobilitazione 5 Maggio di Ravenna ha fino ad oggi raccolto le adesioni di oltre 150 associazioni attive sul territorio romagnolo e di più di 1300 cittadini.

Si tratta di un appello che coniuga rispetto dei diritti umani, giustizia sociale, legalità e sicurezza di tutte e di tutti.

Quello che serve è una regolarizzazione universale che una volta per tutte abolisca la nuova schiavitù dei lavoratori migranti sfruttati in nero nelle campagne, nelle case e nei cantieri italiani: lavoratori ostaggi di mafie e caporali.

Non può esserci rivoluzione Green della nostra economia senza il rigoroso rispetto dei diritti umani, da troppo tempo sacrificati in nome di una concezione cinicamente produttivista e orientata solo al profitto e al consumo sconsiderato delle risorse del pianeta.

La Dichiarazione Universale ci ricorda che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”

Green Italia si unisce alla mobilitazione e chiede a Governo e Parlamento di prendere al più presto una decisione coraggiosa e giusta.

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Andrea Maestri, Green Italia