Altro che rottamatore, governo Renzi su autostrade e infrastrutture al servizio dei soliti noti

Appello per opere utili, legali, sostenibili “E’ finito il tempo delle mele (marce)” continua crescere.

“Al netto della propaganda sul rinnovamento e sui cambiamenti di verso, la politica sulle infrastrutture del governo Renzi è in perfetta continuità con quella che ha portato agli scandali di Lupi, Incalza e company: una montagna di denaro pubblico speso a favore di una ‘cupola’ di soliti noti, mentre milioni di cittadini attendono opere realmente utili, a cominciare da quelle per il trasporto pubblico su ferro. Così, per esempio, è una vergogna la proroga delle concessioni autostradali inserita nel decreto ‘Sblocca Italia’, un regalo di oltre 10 miliardi alla lobby delle autostrade.

Ora è giunto il momento di cambiare, lo chiedono i cittadini e ce lo impone l’Europa che ha da tempo nel mirino le infrazioni italiane sul sistema autostradale”.

Lo dichiarano l’esponente di Green Italia Anna Donati e la portavoce del movimento Annalisa Corrado.

“I dati – continuano le esponenti ecologiste – parlano chiaro: dei 3,9 miliardi stanziati da qui al 2020 per le grandi opere, quasi metà va per strade e autostrade, il 25% per l’alta velocità e meno del 10% per reti tramviarie e metropolitane.

L’appello che abbiamo lanciato poco più di 48 ore fa “E’ finito il tempo delle mele (marce), si apra la stagione delle opere utili, legali e sostenibili” sta riscontrando una grandissima adesione, e denuncia esattamente questo indecente status quo, che se non fosse stato scoperchiato dalla magistratura avrebbe prosperato ancora: appalti e grandi opere come un meccanismo oliato che garantisce ritorni ultra milionari, il project financing spesso fasullo e pagato dai soldi dei cittadini, e i signori delle autostrade che grazie al Governo non conoscono la parola concorrenza.

Accanto ai tanti cittadini evidentemente nauseati dallo stato delle cose, tante sono le firme note: il Copresidente Partito Verde Europeo Monica Frassoni, l’artista Moni Ovadia, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, il climatologo Luca Mercalli, il produttore cinematografico Carlo Degli Esposti, il presidente dell’Arci Francesca Chiavacci, i parlamentari Pd Pippo Civati, Felice Casson, Luca Pastorino e Adele Gambaro, la senatrice di Sel Loredana De Petris, l’esponente del Partito Radicale Marco Cappato, i portavoce dei Verdi Luana Zanella e Angelo Bonelli, i presidenti di Legambiente e WWF Vittorio Cogliati Dezza e Donatella Bianchi, oltre che da Fabio Granata, Oliviero Alotto, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante di Green Italia.