AFGHANISTAN, ASSOCIAZIONI DONNE: SUBITO CORRIDOI UMANITARI, VARARE PIANO PER ACCOGLIENZA
Tantissime le adesioni di donne, associazioni, collettivi.

“La fuga verso l’Occidente da Kabul e l’avvento dei talebani, che hanno preso il comando dell’Afghanistan, preoccupano fortemente chi ha a cuore i diritti umani e la salvaguardia della vita di tutti i civili, specie di quelli più a rischio, come donne e bambini, il cui destino è nuovamente consegnato a un indicibile orrore. Sono nostre madri, amiche, sorelle. Non lo possiamo e non lo vogliamo più accettare. L’Europa deve agire, l’Italia deve reagire, noi donne e cittadine dobbiamo fare rete contro ogni violenza”.

E’ quanto scrivono in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese e, per conoscenza, alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, 78 associazioni tra le quali Donne per la salvezza, Le Contemporanee, Soroptimist International d’Italia, Fuori quota, Rete per la parità, Presidenza Asvis – Pierluigi Stefanini e Marcella Mallen, Casa internazionale delle donne di Roma, Casa internazionale delle donne di Milano, Manifestolibri, Human Foundation, InGenere, Un ponte per, Senonoraquando Libere, UCID, le associazioni aderenti a Inclusione donna, Politiche di genere CGIL, BASE Italia, Green Italia, Be Free, Associazione PoP.

“Quello che urge adesso è consentire a più donne, ragazze e bambine/i possibile di mettersi in salvo in queste ore in cui le maglie del controllo talebano sono ancora slabbrate. E sostenere chi decide di rimanere a lottare nel proprio paese, garantendo il monitoraggio internazionale sui diritti umani e delle donne in particolare”.

“Le organizzazioni firmatarie, e le/i singoli che possono farlo, si mettono a disposizione dello Stato e dell’Unione europea per contribuire ad ospitare chi è costretto a fuggire trovando per esse/i alloggi e ristori integrativi rispetto a quelli già inseriti nel sistema di accoglienza, nonché percorsi formativi e lavorativi che consentano loro una libertà e una sicurezza di lunga durata; e per contribuire a creare le condizioni per aiutare e salvare le donne in Afghanistan. Ogni vita salvata dalla violenza è una vittoria per qualsiasi democrazia degna di questo nome. Bisogna fare tutto e occorre farlo adesso ”conclude la lettera.

Per adesioni: afghanistan@donneperlasalvezza.it

ELENCO ASSOCIAZIONI ADERENTI

  1. Donne per la salvezza
  2. Le Contemporanee
  3. Soroptimist International d’Italia
  4. Fuori quota
  5. Rete per la parità
  6. Presidenza Asvis – Pierluigi Stefanini e Marcella Mallen
  7. Casa internazionale delle donne di Roma
  8. Casa internazionale delle donne di Milano
  9. Human Foundation
  10. InGenere
  11. Un ponte per
  12. CNDI
  13. GammaDonna
  14. Donne 4.0
  15. GWPR
  16. Datecivoce
  17. EWA European Women Alliance
  18. Progetto Donne e Futuro
  19. ABF Fondazione Andrea Bocelli
  20. ACF Azione contro la Fame Italia
  21. AMINa
  22. Siciliane
  23. Senonoraquando Libere
  24. UCID Donne Nazionale
  25. Movimento Giovani Donne Ucid
  26. Inclusione donna con le sue associazione sottroscrittrici
  27. Donne leader in Sanità
  28. SconfiniAmo
  29. Roadto50%
  30. Politiche di genere CGIL
  31. Associazione Leadership & Empowerment Femminile – APS
  32. Associazione Blu Bramante
  33. Differenza Donna Ong
  34. TelefonoRosa Piemonte
  35. EquALL
  36. European Women For Human Rights
  37. Family Smile
  38. OBR Italia
  39. Rebel Network
  40. Assist Ass. Naz. Atlete
  41. Associazione “Coordinamento3 – Donne di Sardegna
  42. Global Thinking Foundation
  43. Verona Professional Women Networking
  44. Fondazione Donna a Milano Onlus
  45. Women In International Security (WIIS) Italy
  46. Women in Surgery Italia
  47. Associazione giuriste in genere
  48. Codice Donna
  49. Féminin Pluriel
  50. associazione Professione in Famiglia
  51. Associazione Piano C
  52. Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino
  53. Movimenta
  54. Led libertà e diritti
  55. BASE Italia
  56. Green Italia
  57. Young Women Network
  58. Professional Women’s Network
  59. Women in Film, Television & Media Italia
  60. Apid Torino
  61. PWA – Professional Women’s Association
  62. B Women Italy
  63. Pensare migrante
  64. Befree coperativa sociale contro la tratta e la violenza
  65. Giraffa
  66. Festival delle donne e dei saperi di genere
  67. Leggendaria
  68. Manifestolibri
  69. DEA Donnecheammiro
  70. Associazione Mezzocielo
  71. EWMD (European Women’s Management and Development Network) ROMA.
  72. Possibile
  73. Pensare Migrante
  74. Recosol
  75. SeoSpirito – Progetto LeROSA
  76. Associazione PoP
  77. Associazione Nazionale CONFAPID
  78. Angels4wom

Il testo dell’appello

Al presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
Mario Draghi

al Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana
Luigi Di Maio

alla
Ministra dell’Interno della Repubblica Italiana
Luciana Lamorgese

La fuga occidentale da Kabul e l’avvento dei talebani, nuovamente forza al comando in Afghanistan, preoccupa fortemente chi ha a cuore i diritti umani e la salvaguardia della vita di tutti i civili, specie di quelli più a rischio, come donne e bambini.

Il loro destino è nuovamente consegnato a un indicibile orrore. Sono nostre madri, amiche, sorelle. Non lo possiamo e non lo vogliamo più accettare. L’Europa deve agire, l’Italia deve reagire, noi donne e cittadine dobbiamo fare rete contro ogni violenza.

Quello che serve adesso è semplice: consentire a più donne, ragazze e bambine/i possibile di mettersi in salvo in queste ore in cui le maglie del controllo talebano sono ancora slabbrate.

Tutte le organizzazioni firmatarie chiedono che nelle prossime ore vengano attivati dal nostro Paese e dall’Unione europea canali legali e sicuri di accesso, corridoi umanitari, celeri ed efficaci, per portare in salvo le molte persone che in queste ore si accalcano, anche perdendo la vita, lungo strade ed aeroporti, per sfuggire alle milizie talebane.

Non possiamo lasciare le donne e le famiglie in mano ai trafficanti di vite umane.

Le organizzazioni firmatarie si mettono a disposizione e a servizio dello Stato e dell’Unione europea per ospitarle, trovando per essi alloggi e ristori, nonché percorsi formativi e lavorativi che consentano loro una libertà e una sicurezza di lunga durata. Attiveranno nelle prossime ore una raccolta fondi da destinare all’ accoglienza del famiglie afghane e al loro supporto. Devono essere usati tutti i posti disponibili nel sistema di accoglienza e integrazione.

Chiediamo in particolare alla Farnesina di ricevere le organizzazioni aderenti e di attivare insieme un piano rapido ed efficace. Ogni vita salvata dalla violenza è una vittoria per qualsiasi democrazia degna di questo nome.

Bisogna fare tutto e occorre farlo ora.