Tragedia di Livorno: dolore e cordoglio, ma amministrazioni portano responsabilita’di morti e danni

“Il dolore e il cordoglio per la tragedia di Livorno siano l’estremo monito alle istituzioni locali, regionali e nazionali affinchè si dia attuazione ad un Piano nazionale di adattamento al clima, per approntare gli interventi di messa in sicurezza del territorio che consentano di limitare al minimo i danni provocati dagli eventi meteorologici avversi, piuttosto che partecipare all’indecoroso balletto tra sciacallaggio e scarica-barile, e fingere che l’estremizzarsi di eventi meteorologici non sia routine da anni. Il tragico sconcerto per i morti di Livorno, che hanno perso la vita a causa di un torrente “tombato” dove erano state costruite nella sua zona di espansione, sarà giustamente oggetto dell’inchiesta della Procura, ma possiamo purtroppo già individuare alcune cause fondamentali, perché le politiche territoriali indegne portano la responsabilità di morti e danni”.

Lo dichiarano i co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado e Carmine Maturo.

“In Italia – continuano –  la percentuale di suolo consumato all’interno delle aree a pericolosità idraulica elevata è del 7,3%, mentre è del 10,5 % nelle aree a pericolosità media, lasciando così oltre 7,7 milioni di italiani a rischio (dati Ispra).   Dal 2013 al 2016 sono stati proclamati dallo Stato  56 stati di emergenza nei diversi territori colpiti da eventi estremi, con un fabbisogno necessario per fronteggiare l’emergenza di circa 7,6 miliardi di euro. Lo Stato ha stanziato circa il 10% di quanto necessario, 738 milioni di euro, ed erogandone fino ad oggi circa 618milioni. Oltre 1,1 miliardi di euro di danni in Campania, 800 milioni in Emilia Romagna e Abruzzo, 700 milioni in Toscana, oltre 600milioni in Liguria e nelle Marche (dati Italia Sicura)”.

“Cura e manutenzione costanti del territorio, tenendo la barra dritta sulla rotta tracciata dagli Accordi di Parigi, devono essere impegni irrinunciabili per ogni amministrazione, per non dover ciclicamente piangere dei morti o vedere la Capitale d’Italia sommersa dall’acqua” – concludono Maturo e Corrado.