Terzo valico e ‘ndrangheta: indagini confermano che una grande opera inutile e’ facile preda di interessi criminali

Genova, Borzoli - abbattimento diaframma cantiere terzo valico“Bene il lavoro della Procura di Reggio Calabria e delle squadre mobili che hanno portato alla luce gli interessi criminosi della ‘ ndrangheta dietro ai sub-appalti per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria del “Terzo valico”; interessi stratificati, che forse aiutano a comprendere l’ostinazione nel portare avanti un progetto inutile e senza alcuna revisione.  Ancora una volta, purtroppo, trova conferma il fatto che un’opera de-contestualizzata da qualunque visione strategica, costruita su debolissime basi di fattibilità e utilità economica, difficilmente durante la sua realizzazione sarà immune da fenomeni corruttivi”.
Lo dichiarano le esponenti di Green Italia Annalisa Corrado (co-portavoce) e Anna Donati.
“Nel caso del ‘Terzo Valico’ parliamo di un’opera che è affidata senza gara nel 1992, che interessa una percentuale modestissima della domanda di mobilità in Italia. Da un costo iniziale 1.5 miliardi – continuano  –  ora è lievitata in maniera incontrollata, arrivando a 7 mld, cioè come mille treni per i pendolari. E’ un’opera sostanzialmente inutile perchè la capacità ai valichi e’ già stata adeguata, e per servire efficacemente il porto di Genova occorre investire sullo snodo ferroviario del capoluogo ligure con i binari adeguati”.
“Senza poi dimenticare – aggiungono Corrado e Donati-  i danni ambientali irreversibili ma difficilmente monetizzabili, causati dall’inquinamento dalle falde superficiali alle falde profonde, dalla presenza di minerali contenenti amianto tra le terre di scavo, fino all’aumento esponenziale delle polveri nell’aria, che le popolazioni locali e le associazioni ambientaliste da anni denunciano in tutte le sedi competenti”.
“Il ministro Delrio intervenga immediatamente per fermare l’opera e verificare appalti e progetti con il metodo della revisione previsto dal nuovo codice degli appalti, che già si sta applicando ad altre grandi opere”, concludono le esponenti di Green Italia.