Servono vie di accesso all’Europa sicure e legali

Un’altra tragedia nel Mar Mediterraneo, tra la Sicilia e la costa nordafricana le autorità della Marina Militare hanno messo in salvo circa 600 rifugiati, 30 i cadaveri sulla barca.

“Si tratta di un altro tragico evento che dimostra come le attuali norme comunitarie non siano sufficienti. E’ necessario che vengano istituite vie di accesso all’Ue sicure e legali, come ad esempio i visti umanitari. Sono troppi i rifugiati che raggiungono l’Europa attraverso vie sempre più pericolose e a centinaia ancora muoiono ogni anno sulle coste del Mediterraneo; l’agenzia FRONTEX e Mare Nostrum possono essere parte della soluzione, ma da soli non saranno mai sufficienti. Queste agenzie e programmi devono e possono salvare la vita delle persone in mare, ma se non pensiamo anche al futuro di questi uomini e donne che arrivano in Europa, la soluzione resterà insostenibile.

Innanzitutto è urgente una riforma della convenzione di Dublino, che al momento impedisce di scegliere il paese di accoglienza al richiedente asilo e lo obbliga a rimanere bloccato nel primo paese in cui è entrato illegalmente, e per la quale siamo attualmente in attesa di una decisione da parte del Consiglio. I Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) sono poi un esempio lampante del perché l’Europa deve iniziare ad investire nel futuro degli immigrati: le condizioni sono spesso vergognose e non offrono alcuna prospettiva a chi vi è trattenuto.

La Presidenza italiana dell’UE che ha ora inizio, deve essere capace di far accendere i riflettori sulla necessità di una revisione della legislazione italiana su questi temi.”