No alla metanizzazione della Sardegna, bene l’appello per un’isola all’avanguardia della transizione energetica

“Sosteniamo con convinzione e rilanciamo l’appello delle imprese delle rinnovabili e dell’efficienza, insieme a Kyoto Club e ad altre associazioni ambientaliste per una Sardegna all’avanguardia della transizione energetica. L’isola ha un potenziale di fonti rinnovabili che potrebbe garantire il soddisfacimento del 100% della domanda elettrica entro il 2040 e la copertura dell’insieme dei consumi energetici entro il 2050: il Ministro Calenda non incateni l’isola ad un futuro antieconomico con la metanizzazione dell’isola, e ascolti quanto proposto nella  fase consultiva della nuova Strategia Energetica nazionale per delineare un percorso che porti la Sardegna ad essere un esempio di “Smart Island””.

Lo dichiarano i co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado e Carmine Maturo.

“In Sardegna – continuano gli esponenti ecologisti –  è già avviato un approccio virtuoso alla produzione energetica, perché una quota  pari al 46% della domanda è fornita dalle fonti rinnovabili, dunque procedere con una massiccia e costosa metanizzazione dell’isola  appare in netto contrasto con quanto previsto dalla stessa SEN, che prevede il ruolo del gas solo come backup nella transizione energetica”.

“C’è sulla scena mondiale una rapida e continua  evoluzione tecnologica connessa all’utilizzo delle fonti rinnovabili, dunque occorre intercettare al più presto la transizione energetica: non farlo in Sardegna, isola dalle grandi potenzialità, sarebbe imperdonabile” – concludono i portavoce di Green Italia.

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