No alla hard Brexit di Theresa May, il negoziato non deve essere ostaggio di nazionalisti ed estremisti

A conclusione del Congresso di Verdi Europei e Verdi Mondiali che si è svolto a Liverpool dal 30 marzo al 2 aprile, i co-Presidenti dei Verdi Europei Monica Frassoni e Reinhard Bütikofer, insieme ai co-Presidenti del Partito Verde di Inghilterra e Galles Caroline Lucas e Jonathan Bartley, hanno commentato:
“Nella stessa settimana in cui è stato invocato l’articolo 50, i Verdi di tutta Europa e di tutto il mondo si sono riuniti a Liverpool per discutere di come affrontare insieme le sfide del futuro. La Brexit non è stata una nostra scelta e non crediamo che i cittadini britannici abbiano votato per abbandonare i valori europei, dalla democrazia allo stato di diritto, né crediamo che i britannici abbiano votato per mettere a repentaglio il proprio ambiente, lavoro o diritti civili.
In vari sondaggi essi hanno espresso la loro opposizione a che gli altri europei (che hanno reso il Regno Unito la propria casa) siano trattati come ostaggi o come merce di scambio, mentre il Primo Ministro gioca d’azzardo con il loro futuro. Noi abbiamo intenzione di lavorare insieme per assicurarci che il processo che seguirà non abbia un effetto distruttivo sui diritti dei cittadini e dell’ambiente.
Nel Regno Unito, ci mobiliteremo affinché i progressi legislativi ottenuti finora a livello ambientale non vengano abbandonati, quando nel Regno Unito verranno stabiliti nuovi regolamenti. Per noi queste questioni sono fondamentali: così saremo in grado di assicurarci che le leggi europee sull’ambiente verranno ancora rispettate e introdotte nel sistema britannico. Allo stesso tempo, continueremo ancora a impegnarci a livello europeo per dei negoziati sulla Brexit trasparenti e giusti.”