No al Governo dei “furbetti” della trivella, le Regioni si appellino alla Corte Costituzionale

Trivelle-petrolio-isole-tremiti“Gridano vendetta quei permessi di ricerca petrolifera autorizzati o di cui è stata prorogata la sospensione in fretta e furia dal Ministro dello Sviluppo economico Guidi giusto 24 ore prima l’approvazione della Legge di Stabilità, e grida vendetta il tentativo di affossare la volontà delle Regioni con passaggi normativi poco trasparenti e manipolatori, come la sparizione del piano delle aree.  Ma questa furbizia pro-trivelle non sarà sufficiente, se, come immediatamente indicato dal prof. Enzo di Salvatore e dal coordinamento nazionale NoTriv, le Regioni proponenti promuoveranno subito il conflitto di attribuzione nei confronti del Parlamento davanti alla Corte Costituzionale per le  norme che eludono i quesiti sulla durata dei titoli e sul piano delle aree. Occorre ridare ai cittadini italiani ciò che gli è stato surrettiziamente negato, ovvero  la possibilità di esprimersi in sede referendaria sul punto di restituire o meno alla Conferenza delle Regioni il potere di decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera”.

Lo dichiara la co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado, che continua – “Il coordinamento nazionale no Triv, Possibile e Alternativa Libera con gli on. Civati e Baldassarre, i verdi con Angelo Bonelli, diverse associazioni ambientaliste e oggi anche un autorevole esponente del Pd, quale il governatore della Puglia Emiliano, denunciano da più angolazioni la spregiudicatezza del Governo nel volersi prendere gioco dei cittadini e dell’estesissimo e trasversale fronte costituitosi nel tempo contro le politiche fossili di questo governo, assolutamente incoerenti con le recentissime decisioni di Parigi per il contenimento dei cambiamenti climatici, ed economicamente risibili, con il prezzo del petrolio ormai sotto i 40 $ a barile”.

“Siamo certi tuttavia – conclude Corrado – che questo atteggiamento del Governo si rivelerà un boomerang, e ci auguriamo che i cittadini possano andare a votare sui tre quesiti che, assieme alle mobilitazioni contro inceneritori e contro i sistematici attacchi a fonti rinnovabili ed efficienza energetica, bocceranno senza appello la politica energetica fossile del premier Renzi”.