L’inutile autostrada Orte-Mestre costera’ ai cittadini 1 milione di euro al km

“L’Autostrada da Orte a Mestre è un insensato progetto lungo 400 km che costerà ai cittadini italiani, nella migliore delle ipotesi,  la cifra mostruosa di 1 milione di euro al km. Bisogna dire basta a queste logiche infrastrutturali da Italia degli anni ’50 che vanno a vantaggio solo di chi gestisce i cantieri e le risorse pubbliche, e fare scelte realmente utili al Paese e alla sua rete di trasporti, troppo sbilanciata sulla gomma rispetto al ferro”.

Lo dichiarano le esponenti di Green Italia Annalisa Corrado (portavoce nazionale) e Anna Donati, che aggiungono –  “Lo Sblocca Italia, confezionato dal ministro Lupi, è il decreto dell’asfalto, con il 47% delle risorse infrastrutturali destinato a strade e autostrade e solo l’8% alle aree urbane. L’autostrada Orte-Mestre ha tutte le carte in regola per bissare il flop della Brebemi, desolatamente vuota ma costata cara ai cittadini in nome della defiscalizzazione delle opere di utilità pubblica. E proprio in termini di pubblica utilità la Orte-Mestre era stata bocciata dai magistrati contabili, che avevano respinto il progetto preliminare perché senza i benefici della ‘defiscalizzazione’, il piano non stava in piedi. Problema aggirato con un comma velenoso dello Sblocca Italia, che dunque rimette in gioco un progetto vecchio, inutile e superato, che avrebbe l’alternativa più economica e sostenibile alla sua realizzazione nella messa in sicurezza della superstrada E45 e la SS309 Romea, deviando il traffico pesante sulla A13, potenziando il trasporto ferroviario attraverso l’Appennino e il collegamento con i porti dell’Adriatico”.

“Bene dunque l’iniziativa di sensibilizzazione organizzata dalla rete ‘Stop Orte-Mestre’, con la partecipazione di Legambiente, che sabato 20 e domenica 21 spiegherà ai cittadini interessati dal tracciato l’impatto pesantissimo dell’opera.Non si tratta di fomentare i ‘comitatini’ tanto temuti da Renzi, ma di supportare una cittadinanza che non deve subire opere inutili e spregiudicate, dettate da logiche lobbistiche e non certo di utilità generale” – concludono Corrado e Donati.