Green Italia contro la richiesta dell’Eni d’annullamento della normativa del Ministero dell’ambiente

inq Green Italia contro la richiesta d’annullamento della normativa del ministero

dell’ambiente: “le raffinerie stanno giocando con la salute dei siciliani, e il

governo Crocetta ha dimenticato il suo vero ruolo”, affermano Marano e

Sanfilippo.

Ancora una volta, sentendosi potente, l’Eni pare voler giocare un ruolo da prepotente, quando, al cospetto di una legge scomoda, ricorre al Tar chiedendo l’annullamento della stessa. Che piaccia o no, questa è la realtà dei fatti: anche in passato le leggi a tutela dell’ambiente e della salute sono state aggirate in via amministrativa, complice un governo regionale dimostratosi incapace di tutelare la salute dei propri cittadini piegandosi, in un’estrema dimostrazione di “sospetta” inettitudine, all’ormai scaduto ricatto occupazionale, e tutelando, così, i significativi interessi industriali a scapito del diritto alla vita, del diritto alla salute e del diritto a vivere in un ambiente sano e sicuro.

Io ho sempre definito questa vicenda come una Tela di Penelope, si fa finta di fare per poi non fare nulla”, dichiara l’esponente dei Verdi/Green Italia Giuseppe Marano, da anni impegnato nella lotta per le bonifiche industriali e per il risarcimento dei danni subiti dai cittadini sul territorio di Milazzo e della Valle del Mela. “Ogni qualvolta che esce fuori una normativa, un decreto, una circolare restringente per le Raffinerie”, prosegue Marano, “l’Eni puntualmente ricorre al giudizio amministrativo del Tar facendosi annullare l’atto restringente. Basti pensare che un anno fa quando l’Ufficio ad alto rischio della regione Sicilia fece il “Decreto sugli odori molesti”, i fetori industriali, considerato che lo stesso metteva a rischio le AIA delle Raffinerie Siciliane, l’Eni decise di ricorrere anche in quel caso al Tar per annullare il Decreto. Ma la cosa ancor più strana fu che la Regione, non solo non si è appellata contro tale giudizio nel merito, ma ha revocato di pugno proprio lo stesso Decreto e non lo ha mai più ripresentato, facendo un favore alle Industrie.”

Del resto, “Il fatto che la normativa risulti stringente”, evidenzia Simona Sanflippo esponente Green Italia, “poggia sull’urgenza di tutelare diritti primari, come il diritto alla vita, oggi gravemente minacciato in gran parte del territorio della Sicilia orientale; diritti primari e per questo superiori a qualsiasi logica di proftto. La situazione di grave inquinamento industriale ha già rubato troppe vite ai siciliani. L’annullamento della normativa ambientale che prevede soglie ridotte di inquinamento sarebbe un ulteriore offesa al popolo degli inquinati”, come giustamente sostiene anche David Melfa, imprenditore gelese che, alla fine del 2013, ha agito in giudizio contro la Raffineria .

“Se non prenderà provvedimenti urgenti contro quella che tende a diventare una vera e propria “prassi di aggiramento delle leggi”, il governo Crocetta si renderà complice di questa pericolosa beffa e dimostrerà ulteriormente l’inadeguatezza dei dirigenti interessati”.